Skip to main content

Perché vivi?

Licha Santiesteban
565
27 Ottobre 2018

Il motto che ci ha accompagnati nella realizzazione della missione universitaria nel mese di ottobre (17-19) di quest’anno è stato YOUTH-ME.

Con molto entusiasmo e zelo missionario ci siamo avviati per i corridoi delle Università di Parma, eravamo un gruppo di consacrati affiancati da un gruppo di giovani missionari a porre questa domanda agli Universitari: "Perché vivi?" Questo è stato l’approccio più bello e provocante per iniziare un dialogo che toccasse la loro esistenza, nonostante le loro difficoltà a rispondere, abbiamo toccato con mano che Dio è presente e attuante in questi spazi universitari, in ogni giovane che esprime un desiderio profondo e infinito di bontà e gentilezza.

Ancora ricordo con tenerezza due ragazze che abbiamo avvicinate: subito ci hanno detto che erano già laureate, che cercavano lavoro, ma non lo avevano ancora trovato. Siamo entrate così nel nocciolo della questione: la mancanza di lavoro. Con tristezza e rassegnazione ci hanno detto: come mai la Chiesa ci chiede di sognare? Come sognare di fare una famiglia, quando non abbiamo nemmeno una stabilità economica? Come sognare di essere professionisti felici, se il mercato di lavoro non ci offre la possibilità di acquistare esperienza?

Noi giovani facciamo molta fatica ad avere speranza in un futuro migliore, perché vediamo poche possibilità di mettere in gioco le nostre capacità che abbiamo acquistato con tanti anni di studio. Dobbiamo infatti affrontare una società resistente alle nuove generazioni.

Quel discorso ci ha spezzato il cuore, siamo rimaste in silenzio, finché una di loro ha ripreso il discorso, dicendo che anche in quella situazione scopriva una opportunità di crescita. Ha ricordato sua nonna, ora morta, quando le raccontava le tantissime difficoltà e sofferenze passate durante la guerra, e come nonostante tutto, ce l’avessero fatta. I sacrifici sono parte integrante della nostra maturità. Poi ha sottolineato la fede viva della nonna e, senza nessun nostro intervento, lei stessa ha trovato la risposta per andare avanti. Perché vivi? Ha risposto: "vivo per costruire il mio futuro, che con certezza mi darà il senso del perché sono qui. Come ha fatto mia nonna, vivo per realizzare il mio sogno tramite una vita onesta e disciplinata, vivo nella fiducia che esiste una giustizia maggior che ci aprirà gli orizzonti più belli…." Rimase in silenzio …ma nei suoi occhi c’era una luce diversa, quella luce che illumina i nostri dubbi e incertezze.

Con stupore e gratitudine ho visto come la presenza degli adulti nella vita dei giovani può fare la differenza; come la testimonianza degli anziani continua ad essere una voce forte, quando essi sono veramente fonte di saggezza e riescono a trasmettere l’essenziale della vita. Nel ricordo della storia della nonna la giovane ha ritrovato nuove forze per continuare il cammino; e anche noi siamo state evangelizzate da quella ragazza.