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Impegnati nella evangelizzazione

Saveriane
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01 Gennaio 2004

A febbraio abbiamo avuto in Casa Madre la gradita visita di mons. Antoine Ntalu, arcivescovo di Garoua (Camerun).

Fu lui, quand’era vescovo a Yagoua, che ci indicò Nouldayna, villaggio dei Masa, completamente non cristiano, come la sede più adatta per una nostra presenza in Camerun.

Mons. Ntalu seguì poi sempre con interesse e simpatia la nostra piccola comunità nel suo inserimento e nelle sue attività di evangelizzazione e, anche se da dodici anni regge un‘altra diocesi, ha sempre mantenuto rapporti di cordialità con la nostra congregazione.

Riferiamo qui alcune notizie su Garoua che mons. Antoine Ntalu ci ha rilasciato in una breve intervista, nella sua ultima visita a Parma.

Garoua dal punto di vista geografico ed etnico

La diocesi di Garoua, situata a sud di Yagoua, ha un’estensione che corrisponde circa a una volta e mezza la Svizzera. Dodici anni fa la regione era ricca di vegetazione, ma ora, in seguito al disboscamento progressivo senza sostituzione degli alberi abbattuti, anche qui, come nel nord, avanza il deserto. La diocesi conta un milione e centomila abitanti. Mentre a Yagoua c’è una certa omogeneità etnica, a Garoua prevalgono popolazioni plurietniche. E utilizzata, anche nelle traduzioni liturgiche, la lingua “fulfuldé” portata dagli invasori musulmani venuti dall’Africa occidentale.

Religione

La religione locale è naturale (animista). Tutto è riferito alla divinità, ma la religiosità si manifesta soprattutto nei momenti salienti della vita come matrimoni, nascite, morti. Una parte consistente della popolazione è musulmana. I cattolici sono circa ottantamila, in gran parte provenienti dall’estremo nord a causa di migrazioni interne.

Comunità cristiane

Le giovani comunità cristiane sono ancora in fase di consolidamento e necessitano di un approfondimento di fede. Si cerca di darlo soprattutto in Quaresima, un tempo “forte”, nel quale le persone hanno maggiore disponibilità. Si parte dalla situazione di ciascuna comunità, per aiutarla a discernere le implicazioni della fede nella vita quotidiana, nella famiglia, nell’educazione, nella malattia e nella salute, nella professione come luogo di vera testimonianza cristiana.

Anche le attività caritative, legate di solito a una celebrazione, assumono maggior rilievo durante il periodo quaresimale. Ogni mercoledì o venerdì si fanno offerte per i poveri, da distribuire nelle comunità stesse e al centro.

In Quaresima, anche liturgicamente si stringono legami più profondi tra le piccole comunità periferiche e la parrocchia. Ad esempio le croci che si distribuiscono all’inizio, per un cammino di preparazione alla Pasqua, sono riportate il venerdì santo al centro parrocchiale, quasi a rilevare l’unità ecclesiale esistente tra periferia e centro.

Nel campo della catechesi, non solo i battezzandi, ma tutti i cristiani si preparano con interesse al giorno dei battesimi. Le comunità accompagnano i candidati e si dispongono a seguirli e sostenerli e questo produce anche in loro un approfondimento di fede. E’ un segno forte.

Chiesa che cresce

La diocesi conta attualmente cinquantaquattro sacerdoti, anche non camerunesi, in maggioranza membri di Istituti. In seminario ci sono trentaquattro studenti, di cui venti locali. Tra due anni, se tutto andrà bene, si potrà contare su venti nuovi sacerdoti. Le famiglie lasciano più libertà ai figli nelle loro scelte e le vocazioni stanno aumentando.

E’ anche questo un motivo di speranza per la Chiesa di Garoua, un segnale forte della presenza di Cristo che agisce e feconda le attività di evangelizzazione.