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Tornata alla sua missione a Worcester, Laura ci scrive.

Laura Canali, mmx
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24 Dicembre 2017

Carissimi, Come state? Vorrei sapervi tutti bene come quando vi ho lasciati. Io ho fatto un viaggio tranquillo e senza problemi. Dopo qualche giorno di get-lag (adattamento al nuovo orario), mi sono rimessa nella quotidianità.

Ho iniziato anche a fare catechismo a cinque ragazzi: Daniel, Angel, Aaron, Raul e Mark,che a Pasqua riceveranno i Sacramenti. Li affido alla vostra preghiera.

Sono riconoscente al Signore per il tempo trascorso in Italia che mi ha dato modo di rivedere la mia famiglia, le sorelle di Casa Madre, di ritrovare famiglie, amici, la mia parrocchia d’origine, spendere tempo con loro per condividere la realtà della vita, avvenimenti gioiosi e tristi. Non posso nascondere la gioia di aver rivisto il mio bel Lago di Como.  Ma, come promesso, niente è rimasto al di là dell’oceano perché nell’Eucarestia di ogni giorno ritrovo tutto e tutti nell’eterno presente di Gesù.

Arrivando a fine ottobre, la “Season Greetings” (stagione degli auguri) era già al via, con i suoi importanti appuntamenti, primo fra tutti il “Thanksgiving Day”, la più grande festa americana di ritrovo per le famiglie. Quest’anno si sono messi in viaggio più di cinquantun milioni di persone. I tacchini, poverini, sono al centro della Festa e nonostante cerchino di scappare e nascondersi alla fine si trovano tutti dentro un forno… Thanksgiving, oltre che una festa, è una grande gara di solidarietà. Il motto è che in questo giorno nessuno si senta solo o lasciato indietro, ma che “tutti abbiamo cibo in abbondanza”.  Tutta una città, tutto uno stato si coinvolgono in questa gara: dalle realtà civili, alle scuole, alle Università, alle grandi ditte alimentari, agli agricoltori.

Anche a Worcester c’è un grande movimento: il dipartimento dello Sceriffo, con la collaborazione di diverse organizzazioni e l’aiuto dei carcerati, ha fatto avere e distribuito a “Friendly House”, un’associazione che aiuta le famiglie a integrarsi nella società, l’occorrente per il pranzo per circa mille e cento famiglie.

I Veterans (soldati in pensione) hanno provveduto al pranzo per altre mille famiglie di loro colleghi.  La “Mensa dei poveri” di St. John e la “Banca del Cibo” di St. Peter hanno dato ciascuna cinquecento cesti ad altrettante famiglie. La Diocesi ha preparato il pranzo per circa centocinquanta famiglie, senza contare tutti i cesti portati direttamente a casa di persone disabili.  Tutto questo certamente dice la generosità e la solidarietà della gente, ma rivela nello stesso tempo il volto non ben visibile della povertà della società americana. Si calcola che in Massachusetts un bambino su cinque non abbia cibo a sufficienza.

Alla fine del giorno del Thanksgiving c’e’ il “Black Friday”. In quest’occasione i negozi aprono verso mezzanotte e vendono articoli a prezzi molto vantaggiosi, così che tanti ne approfittano per fare buoni affari, comperare giocattoli e regali per Natale.  I più coraggiosi si mettono in fila anche uno e due giorni prima, armati di letti, tende, divani, coperte, cibo per essere tra i primi all’apertura dei negozi.              

Un’altra tradizione è l’accensione dell’Albero di Natale nel giardino del Municipio alla presenza del Sindaco e con le tradizionali Christmas Carrolls (canti di natale), con musica e giochi. A volte, specie nei paesi, dei gruppi di persone vanno di casa in casa cantando le carrolls, mentre i bambini fanno raccolta di caramelle. E poi tanti Concerti natalizi a tutti i livelli, nei teatri, nelle parrocchie, negli ospedali e nelle case di riposo.  Io per l’occasione andrò a Holliston dove i nostri Fratelli Saveriani organizzano il concerto nel loro Santuario della Madonna di Fatima, illuminano il Parco e Gesù Bambino viene portato alla Grotta.

Certamente, tutta questa atmosfera non nasconde lo scopo del “business”, del commercio, dell’affare che oscurano il vero senso del Natale. Nello stesso tempo, in questa terra di tutte le nazionalità, di tutte le religioni, di tutte le filosofie, quest’atmosfera così colorata porta in sé qualcosa di speciale e unico che aiuta tutti, credenti e non, a coglierne lo spirito.  In tutto questo una cosa che particolarmente mi piace è che i poveri non sono mai dimenticati, secondo il motto: “Che ogni bambino o bambina trovi un giocattolo sotto l’albero di Natale”. Sarà un’altra gara di solidarietà. E non dimentichiamo i cookies (biscotti), parte integrante di questa stagione, da offrire ad amici, parenti, malati... a cui anch’io do il mio bel contributo.

Nonostante i vari limiti e interrogativi di una Season Greetings celebrata e vissuta cosi, questa attenzione ai poveri è ciò che papa Francesco ci chiede istituendo la Giornata Mondiale dei Poveri.  Noi pure ci sentiamo in sintonia con questo suo desiderio perché, ovunque siamo, i poveri sono intorno a noi. Andando poi alla Grotta di Betlemme ci sentiamo tutti poveri davanti al Bambino Gesù, cosi Egli ci fa ricchi del suo amore, della sua misericordia e della sua salvezza.

Con l’affetto di sempre vi auguro Buon Natale e buon Anno!

                                                                                                                    Laura Canali