Skip to main content

Il SI, parola creatrice

Anna Vergani
405
22 Maggio 2023

Qual è il filo che unisce il pittore spagnolo Diego Velasquez del 1600, la frazione di Capriglio sull’appennino parmense, e la missione?

Iniziamo a guardare separatamente, più da vicino, questi tre ultimi elementi.

Velasquez, autore dell’opera il cristo crocifisso, fu uno dei pittori più rappresentativi del Barocco, rinomato soprattutto per le sue capacità di ritrattista. Il buon gusto e l’eleganza nel presentare atteggiamenti ed espressioni con snellezza e grazia lo rese un maestro al di fuori dei gusti dell’epoca. In tutte le sue tele, straordinariamente sobrie per essere barocche, emergono e dominano l’atmosfera, la luce, il giusto valore di tutti i colori e le loro sfumature.

Capriglio è una frazione del comune di Tizzano. Si trova a poco più di 45 km da Parma, a circa 1000 metri di altitudine ad est del borgo di Schia, più rinomato per la sua area sciistica.

Missione è lo stile di vita che deve ispirare e su cui deve conformarsi qualunque persona che voglia seguire Gesù, testimoniando nel proprio quotidiano le verità del Vangelo.

Ciò che unisce il Velasquez a Capriglio e alla Missione è Celestina Bottego, fondatrice delle missionarie di Maria saveriane. E’ a Capriglio che Celestina, il 24 maggio del 1944, dice il suo SI a Dio per la missione, accettando la proposta di collaborare alla fondazione del ramo femminile dei missionari saveriani, proposta da lei inizialmente declinata ritenendosi “più brava a guastare le opere di Dio che a farle”.

Per la Pasqua di quello stesso anno, Celestina – allora insegnante di inglese – aveva ricevuto una cartolina raffigurante il Cristo del Velasquez con la scritta “Tutto”. Un augurio “provocatorio” inviatole da padre Giacomo Spagnolo che aveva ricevuto in precedenza il rifiuto di Celestina, accogliendolo senza però considerarlo tale. Una cartolina che scotta tra le mani. Immagine che sbigottisce. Parola che tocca le corde del cuore. Ipotesi nuove appaiono insieme ad elementi che spiazzano, che lasciano profonda traccia, che spingono “oltre”.

Quella cartolina ha smosso Celestina e innescato in lei l’esplorazione di nuove possibilità per la sua vita; è stata il biglietto di invito ad accogliere e partecipare alle meraviglie di Dio, al Mistero Divino. Il Si” pronunciato a Capriglio sulla stradicciola che dalla chiesa conduce alla grotta della Madonna, è stato il “Si” alla Parola creatrice, capace gradualmente di compiersi attraverso chi la accoglie, vive, condivide nella dimensione della totalità ogni attimo di vita.

Quel “Si” intriso di totalità è il filo che ha unito Celestina alla volontà di Dio: “E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno.” (Gv 6,39).