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Natale: il Dio con noi con il volto di madre terra

Adriano Sella
460
21 Dicembre 2019

Come è stato possibile? Aver dimenticato la prima manifestazione di Dio col volto di

madre terra.

L’avevamo proprio dimenticato, oppure non l’abbiamo mai saputo perché nessuno ce

l’aveva detto? Forse ci è stato nascosto e neppure l’istituzione ecclesiastica ha cercato di

svelarcelo?

È proprio così. La prima manifestazione dell’amore di Dio è nel volto di madre terra.

Solo successivamente si è reso presente nel piccolo popolo Ebraico e poi si è incarnato in

Gesù Cristo.

La bellezza del creato è stata davvero la prima lettera che Dio ha inviato all’umanità

per dirle quanto l’amava. L’abbraccio di Dio si è rivelato subito nelle braccia materne della

terra.

Ecco la prima rivelazione del Dio con noi: nel fiorire del prati, nei ruscelli dell’acqua che

disseta, nelle erbe che nutrono, nei semi che alimentano, negli alberi che si ergono verso

l’alto e ci porgono buoni frutti, negli esseri animali che balzellano e generano biodiversità,

nei popoli che danzano e sprigionano solidarietà.

Tutto esprime l’immenso amore che Dio ha versato sul creato per renderlo bello,

splendente, accogliente e nutriente per tutti gli esseri viventi.

“Tutto è carezza di Dio” declama papa Francesco. Io decanto: tutto è un tweet di Dio

per comunicarci come il suo amore assuma la bellezza di una terra che è sorella e madre.

Allora, il primo incontro con Dio non è avvenuto in un Tempio, in una Chiesa o in una

Cappella. Ma la sua prima Cattedrale è stata la Madre Terra con la sua bellezza, il suo

fascino, i suoi colori, la sua biodiversità, la ricchezza di tanti esseri viventi e vari popoli.

Camminare in un bosco, sostare in un prato, accarezzare una foglia, annusare il

profumo di un fiore, prendere in mano un frutto, contemplare gli animali, abbracciare gli

umani e tanto altro. Tutto questo è stato il primo rapporto con Dio.

Per favore, non dimentichiamolo più! Diciamolo a tutti. Sveliamolo continuamente così

nessuno più possa nasconderlo. Gridiamolo sui tetti e facciamo la più grande connessione

per aver sempre campo con madre terra, in modo da parlare con Dio giorno e notte e dai 4

punti cardinali del pianeta fino alle estremità dell’universo.

Questo Natale della Madre Terra anticipa il Natale dell’Incarnazione. Anzi lo precede

appositamente in modo da preparare l’evento più incredibile che un Dio possa aver fatto

nella storia dell’umanità. Il Dio con noi non solamente assume il volto della madre terra,

ma addirittura quello della più piccola e fragile creatura umana: il bambino.

Il Dio con noi è un Dio in discesa, stanco di stare nel suo bel paradiso e pronto per

camminare a fianco dell’umanità. Non per metterla in ginocchio, ma per rialzarla e farle

vivere albe di nuove giorni: dove la pace e la giustizia si abbracceranno perché saranno

riuscite a liberarci dalla paura e dall’odio.