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Apostolato in montagna

Bruna Peveri
1226
30 Luglio 2014

L’apostolato sull’Appennino parmense iniziò nel 1998.

Don Francesco, allora responsabile di sette parrocchie, venne a chiedere che una o due sorelle andassero periodicamente in alcune parrocchie di montagna per la liturgia domenicale della Parola.

Benché non mi sentissi preparata, ricordai che già quando ero ancora al mio paese avevo collaborato a una missione popolare e diedi la mia disponibilità.

Con Elena Conforto, allora giovane professa, cominciammo ad andare una volta al mese da queste piccole comunità cristiane dell’Appennino.

La prima volta, i parrocchiani vennero a prenderci sulla strada principale e ci accompagnarono fino alla piccola chiesa di Neviano De’ Rossi. C’era un lutto in paese e dopo la celebrazione passammo dalla famiglia.

Ci accompagnarono poi a un paese successivo, dove i cristiani di Terenzo vennero a cercarci. Più tardi, ci impratichimmo delle strade e arrivavamo direttamente.

Celebravamo con i cristiani la liturgia della Parola, davamo una breve spiegazione delle letture, poi il rito continuava con la distribuzione della Comunione. Ci alternavamo con il parroco, così che nella chiesa c’era sempre la presenza eucaristica. Se qualche anziano o ammalato desiderava la comunione, gliela portavamo a casa.

Altri paesi si aggiunsero. La gente era contenta di vederci, con loro è nato un rapporto di fraternità e di fede, ci telefonano spesso per comunicarci fatti della loro vita o del paese.

È stato per me bello stare con la gente, ascoltare, stringere relazioni. Sentivo di andare in missione.

Altre sorelle si sono succedute in questa presenza che continua e che ci fa sentire la gioia della nostra vocazione.