La forza dell'amore
La parola Africa evoca spesso immagini drammatiche di guerre, violenze, fame, malattie, rifugiati. Incontrandola, però, essa mi ha rivelato anche valori, tradizioni, culture meravigliose, soprattutto volti e storie che ogni giorno mi insegnano qualcosa.
Il Vangelo, l'incontro personale con Cristo salva e potenzia questi valori, ne sono testimone continuamente.
Ci sono persone che si alzano al mattino senza sapere se mangeranno, se troveranno lavoro, se potranno andare a scuola, se avranno le medicine per curarsi, se arriveranno a sera, eppure, in questa precarietà di vita che a me, a noi, metterebbe angoscia, riescono a guardare con gioia il sole che nasce e scalda le giovani pianticelle di manioca, di riso, di fagioli e ne ringraziano il Creatore.
Persone che fanno chilometri a piedi per incontrarsi con altre nelle piccole comunità di base, riflettere sulla parola di Dio e cercare insieme come impegnarsi concretamente per i più poveri.
Persone che trovano il tempo di assistere malati soli all'ospedale e che portano un pezzo di sapone a un prigioniero che non ha nessuno.
Persone che vengono a piedi nudi, nel fango, a chiamarmi e accompagnarmi a trovare un malato che vuole incontrarsi col Signore.
C'è chi arriva a perdonare chi ha fatto del male a qualcuno della sua famiglia, chi ha distrutto l'avvenire di uno dei suoi figli.
Ci sono mamme che ogni mattina ancora al buio percorrono una lunga distanza per andare a coltivare il proprio campo e tornando a casa alla sera hanno ancora la forza di occuparsi del marito e dei figli.
Ci sono anziani che con la loro saggezza sanno orientare e consigliare i più giovani.
Ci sono bambine e bambini che si prendono cura dei loro fratellini più piccoli e intanto cercano la legna e l'acqua e accudiscono anche i figli dei vicini.
Ci sono papà che senza guardare alla fatica trasportano malati gravi all'ospedale più vicino, percorrendo a piedi, di notte, un lungo tratto di foresta.
La forza dell'amore è sorprendente, ovunque. Ce l'abbiamo dentro tutti, se ogni giorno ne attingiamo le energie dal Vangelo, dalla preghiera, dai sacramenti, dalle persone che ci vogliono bene.
Così ci scrivono le nostre sorelle dall’Italia:”Celebrare la Pasqua è il profumo che si espande nell’aria. La morte sigillata dietro la pietra che chiude il sepolcro, decompone e manda cattivo ordore. La vita, invece, profuma e si diffonde nell’aria primaverile. Le donne che corrono al sepolcro il mattino di Pasqua, portando con se gli aromi, desiderano fare tutto ciò che la loro capacità di dare vita e custodirla suggerisce: proteggere il corpo dalla morte. Il profumo preparato dalle donne è l’anticipo della resurrezione; è la preghiera tutta umana di chi non si arrende al nulla della morte e crede al Dio della vita e alla vita in Dio. “
‘Vivere a partire dalla resurrezione: questo è il significato di Pasqua!’ scrive Dietrich Bonhoeffer.