Parlare della Vergine Maria nel processo di evangelizzazione del popolo giapponese è entrare in una storia dove Dio sta aprendo strade, attraverso il volto di Maria.
In Giappone lo shintoismo non parla di un Dio padre, parla di dei, il buddismo non parla di un Dio padre, tanto meno di un Dio incarnato, quindi la figura di Maria scompare del tutto. Tuttavia, Dio si è manifestato anche attraverso il volto femminile di Maria.
Secondo la mitologia giapponese, la famiglia imperiale discende dalla dea Amaterasu Omikami, l'antica mitica "grande Dea" del sole, venerata ancora oggi nell'attuale shintoismo.
Durante il periodo delle persecuzioni contro la Chiesa (1640-1865), i cristiani furono costretti a calpestare un'immagine chiamata "fumie" con l'immagine di Gesù Cristo e della Vergine, per dimostrare che non erano cristiani e salvarsi la vita. Se non li calpestavano, venivano giustiziati. Molti hanno calpestato il fumie e hanno salvato le loro vite, ma hanno mantenuto la loro fede "segretamente". C'è una figura chiamata "Kannon" ed è conosciuta come il "Bodhisattva", personificazione della misericordia. È la statua di una donna con un bambino in braccio. Durante la persecuzione, i cristiani veneravano la statua del "Kannon" poiché ricordava loro la Vergine Maria. Pertanto, in seguito diventerà "Maria-Kannon". Non adoravano il buddista Kannon, ma la Vergine Maria, salvando così le loro vite e mantenendo la loro fede. A volte mettono una piccola croce sul fumie di Maria, per differenziarlo dal kannon buddista.
Quando il Giappone apre le sue porte al commercio internazionale, inizia anche l'arrivo di missionari cattolici e protestanti. Ai fedeli cattolici “nascosti”, cioè quelli che erano riusciti a conservare in segreto la propria fede alle autorità, era stato detto che per riconoscere un sacerdote cattolico dovevano chiedergli: se era celibe, se obbediva al papa e se amò la Vergine Maria.
Padre Leo Robin (1802-1882), sacerdote francese della diocesi di S. Claude, si era interessato molto alla storia dei martiri in Giappone e aveva avviato un gruppo di preghiera. La sua intenzione era che i Vescovi ei missionari inviati in Giappone, potessero entrare a Kyoto per predicare il Vangelo. Nel 1864, padre Robin venne a sapere che San Francesco Saverio aveva voluto costruire una chiesa a Kyoto e dedicarla a Maria, la madre di Gesù, ma il suo desiderio non fu esaudito.
A Roma, il 31 dicembre 1865, papa Pio IX benedisse alcune immagini della Vergine Maria e ne chiamò una: "Nostra Signora della Capitale" (Miyako no seibo), che era quella destinata alla Chiesa di Kyoto. Dopo alcune difficoltà dovute ai divieti d'ingresso dei missionari a Kyoto, il 1° maggio 1890, avvenne la consacrazione e dedicazione della chiesa Kawaramachi (oggi Cattedrale) e dell'allora delegato apostolico a Kyoto, Mons. Midon. la venerabile immagine di "Nostra Signora della Capitale" già precedentemente posta su un lato dell'altare. L'immagine che si trova ora nella cappella di "Miyako no Seibo" è proprio l'originale. Il desiderio di San Francesco Saverio è stato esaudito.
Anni dopo, nel 1973, suor Ines Sasagawa delle suore dei "servi dell'Eucaristia" ebbe diverse apparizioni della Vergine Maria in un luogo chiamato Akita. Ormai cardinale della Dottrina della Fede, José Ratzinger espresse il suo giudizio su questo evento dichiarandolo degno di fede. Nella diocesi di Osaka, e in altre diocesi, ci sono gruppi di cristiani, (per lo più donne), che si incontrano per recitare il rosario mantenendo così una fede più profonda in Dio Padre e in Gesù, poiché non è possibile parlare di Maria estranei a suo Figlio Gesù.
La bellezza, l'armonia e la compassione che emergono dal volto di Maria con Gesù in braccio, sono state e saranno essenziali per il cammino di evangelizzazione nel popolo giapponese.
