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Giovanna è in Cielo

Missionarie di Maria
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20 Dezembro 2022

La nostra sorella Giovanna Beltrame è deceduta lunedì 19 dicembre. Aveva 84 anni. Era ricoverata in ospedale da circa un mese per difficoltà respiratorie.

Ripercorriamo qualche tratto della sua vita. Giovanna nasce a Fanna (in provincia di Pordenone) il 10 dicembre 1938, terzogenita di quattro fratelli, in una famiglia dedita al lavoro e generosa.

A 21 anni entra in Congregazione, segue la prima formazione a Parma e emette la prima professione il 2 luglio 1963. In seguito, dopo 2 anni di servizio nell’economato di Casa madre, riceve l’incarico di vicemaestra delle novizie, incarico che mantiene fino al 1973. Il 2 luglio 1969 emette la professione perpetua.

Nel 1974 si trasferisce a Ceggia (VE) dove, fino al 1977, è responsabile dei lavori di costruzione della Casa di Riposo. Vi rimane fino al 1986, come prima direttrice della casa di Riposo.

Dopo alcuni mesi di preparazione, nell’ottobre 1987 parte per il Messico. 

In occasione della sua partenza scrive per il nostro bollettino: È senz’altro il momento “più vero” della mia vita. Ora la risposta alla chiamata si fa concreta. È un momento di fede; desidero credere a quanto dice l’AD GENTES al n. 2 descrivendo il desiderio di Dio Padre verso gli uomini (farli partecipare della sua stessa vita riunendoli in un solo popolo). Credo che la cosa più importante sia mettermi con generosità a servizio di questo piano, quindi al servizio dei fratelli, e questo con cuore grato... Noi cristiani non possiamo tenere questo solo per noi. Non sarebbe onesto non dare agli altri questa “buona notizia”, questa “unica notizia”.

In Messico, dopo lo studio della lingua, è assegnata alla comunità di formazione di Guadalajara dove presta per sei anni il servizio di vicemaestra delle novizie. E’ anche consigliera di Delegazione, poi vice-delegata generale. Dal 1994 al 1996 è direttrice e economa della comunità di Atemajac del Valle.

Nel 1997 torna in Casa madre a Parma per un anno sabbatico e vi rimane svolgendo vari servizi. Dopo un breve ritorno in Messico di alcuni mesi verso la fine del 2000 rientra definitivamente a Parma, dove le sono affidati vari incarichi: consigliera della casa, filatelia, archivio fotografico, aiuto in biblioteca; lei è sempre disponibile al servizio.

Man mano che gli anni passano la sua salute si fa sempre più fragile e, in seguito a ripetute cadute, diventa necessario assisterla. Nonostante qualche fatica iniziale, Giovanna affronta la prova con serenità e partecipa volentieri ai momenti fraterni, circondata dall’affetto delle sorelle.  

Giovanna aveva un temperamento felice. Era amabile, accogliente, buona, generosa. Sapeva scherzare con arguzia e sdrammatizzare i momenti di tensione. Favoriva un ambiente sereno e libero e si stava bene con lei. Ovunque è passata si è fatta tanti amici. Tutti quelli che l’hanno conosciuta, a Parma, Ceggia, in Messico, hanno ricevuto da lei attenzione e premure. Aveva un modo semplice di entrare in dialogo con chiunque, con i bambini, gli anziani, la gente povera; si metteva al livello delle persone che incontrava, sensibile ai loro bisogni e alle loro sofferenze.

La sua fede era al contempo solida e essenziale, ma in Messico ha imparato ad essere una fervente devota della Vergine di Zapopan.

Giovanna amava il bello e aveva uno spiccato senso artistico che si è espresso in tanti modi: sempre ammirati i suoi presepi realizzati con materiali diversi, i biglietti di Natale, le sue aiuole fiorite, le decorazioni per le feste e il gusto per l’arredamento. Aveva passione per le piante, gli uccelli, e la natura in genere. Laboriosa e tranquilla, era un’ottima organizzatrice.

Ha amato molto il popolo messicano e si è sempre interessata della sua cultura, incoraggiando le sorelle native ad apprezzarla e farla conoscere.

Cara Giovanna, ovunque sei passata la tua presenza ha lasciato un segno che non si cancella. Hai saputo far fruttificare i doni di natura e di grazia che hai ricevuto, la tua saggezza e la tua allegria, donandoti senza riserve. Hai tanto lavorato, Giovanna, proprio come il contadino che si fida del Signore, sicura che la semente che gettavi a piene mani nella terra avrebbe dato frutti gustosi. Siamo in tanti oggi (e non solo qui) a ricordarti e a ringraziarti per quello che sei stata per noi. Ora ti pensiamo alla presenza del Signore accanto a tanti amici che ti hanno preceduta, mentre godi in pienezza della gioia e della bellezza del Paradiso. Dal luogo dove sei ricordati di noi!

Parma, 22 dicembre 2022