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Anna Mosconi

Missionarie di Maria
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27 Julho 2023

Verso le ore 20 di mercoledì, 26 luglio 2023, la nostra sorella Anna Mosconi è tornata alla Casa del Padre. Aveva 86 anni, essendo nata il 9 settembre 1936 a Bergamo, terza di tre figli.

La vocazione missionaria di Anna nasce quando viene a sapere che nel naufragio dell’Andrea Doria, il 25 luglio 1956, erano perite due missionarie saveriane: Maria Grechi e M. Teresa del Gaudio. “Andrò io al loro posto”, si disse, e così fece.

Anna entra nella nostra Famiglia missionaria il 7 settembre 1958 ed emette la prima professione il 2 luglio 1962. Seguono quattro anni di servizio in varie comunità: in Casa Madre come responsabile della maglieria e aiuto in economato generale, nell’Istituto Saveriano Missioni Estere (ISME) e nell’Asilo di S. Lazzaro come addetta a servizi vari, ancora in Casa Madre come addetta all’economato della casa. Dopo un anno di studi a Roma (1966/67) per completare la Licenza Media, per tre anni frequenta l’Istituto Tecnico Femminile a Como, ospite delle suore Orsoline (1967/70).

Il 2 luglio 1968, emette i voti perpetui nella cappella dell’ISME a Parma. Dal 1970 al 1987 svolge vari servizi in Casa Madre, a Roma presso la Direzione generale dei Missionari Saveriani (addetta al guardaroba) e nella nostra comunità di via Bentivoglio (responsabile delle studenti), a Milano - Quartiere Gallaratese (economa di comunità e attività pastorale), a Parma ISME (cucina e guardaroba) e nuovamente in Casa Madre come addetta alla casa e autista. Dal 1977 al 1981 presta assistenza infermieristica alla nostra sorella Rosa Pagani, in Casa Madre, alternando nell’ultimo anno, anche l’assistenza al papà.

Destinata alla nuova missione della Sierra Leone, il 14 ottobre 1981 parte per gli Stati Uniti per lo studio della lingua inglese e il 13 luglio 1983, insieme ad altre due sorelle, dà inizio alla nostra presenza in Sierra Leone, a Kambia, Diocesi di Makeni. Nonostante la non più giovane età e qualche difficoltà con la lingua, Anna si ambienta abbastanza velocemente e presto inizia le attività che le sono affidate.

Dopo un anno di servizio presso la Polio Children Home, per otto anni insegna Economia domestica alla Secondary School di Kambia; opera anche nel settore della Promozione della donna. Ha un’attenzione particolare ai deboli, ai piccoli e ai poveri. Nell’ambito della Caritas dà inizio al primo servizio ai Defunti: lavarli, profumarli, avvolgerli in un lenzuolo bianco, coinvolgendo altre persone.

Il 13 novembre 1992 con altre due sorelle dà inizio alla comunità di Masiaka, seconda nostra presenza in Sierra Leone. È direttrice di comunità e insegna cucito in alcune scuole.

Nel Paese l’insicurezza aumenta e a Natale 1994, da Masiaka considerata zona a rischio, la comunità si trasferisce a Kambia. Le sorelle vi rimangono in attesa dell’evoluzione degli eventi. Purtroppo anche a Kambia la situazione precipita e il 25 gennaio 1995 Anna e le altre sei sorelle vengono catturate dai guerriglieri del Fronte Unito Rivoluzionario (RUF), insieme a molte altre persone. Per 55 giorni restano nella foresta. Vengono liberate il 21 marzo. Anni dopo, Anna scriverà: «A distanza di tempo ricordo e guardo quell’esperienza mista a paura-angoscia per ciò che la guerra produce: violenza, egoismo, ma ricca di un dono grande che il Signore mi ha fatto, perché mi ha resa consapevole di essere da Dio “amata” con un amore che salva».

Dopo il rientro in Italia e un tempo di ripresa-servizio in Casa Madre, in luglio 1996 Anna, con altre tre sorelle, rientra in Sierra Leone. Dopo alcuni mesi a Lungi, ove presta servizio di accoglienza nella casa dei Missionari saveriani, da novembre 1996 a maggio 1997 è di nuovo a Kambia. In seguito al colpo di Stato di quel mese, le sorelle si rifugiano in Guinea Conakry. Fino al 1999, per la continua instabilità nella regione, è un alternarsi di rientri a Kambia e fughe a Conakry, poi a Makeni e poi ancora a Conakry. Il 25 gennaio 1999, nel quarto anniversario della loro cattura, Anna e le altre sorelle, con tanto dolore lasciano definitivamente la Sierra Leone e rientrano in Italia.

Dopo un anno sabbatico a Tavernerio e a Roma, Anna è chiamata a svolgere un servizio in cucina presso l’ISME a Parma per quattro anni, poi per cinque anni nella sede della Delegazione dell’Italia a Parma, via Solferino. Dal 2009 al 2013 è a Roma presso la comunità della Direzione generale dei Missionari saveriani (aiuto cucina e portineria) poi, dal 2013 al 2020, a Ceggia, come addetta al guardaroba e alla lavanderia della Casa di Riposo. In settembre 2020, per motivi di salute viene trasferita in Casa Madre a Parma. Le sue condizioni si vanno progressivamente deteriorando, fino al rapido peggioramento degli ultimi giorni. Curata con amore dalle sorelle e dal Personale, Anna si spegne serenamente nel giorno del suo onomastico.

Persona sobria, forte, meticolosa, esigente con sé e con gli altri, Anna è sempre stata pronta a ogni tipo di servizio che le veniva chiesto, svolgendolo con impegno e precisione, senza recriminare. Amava programmare la giornata appuntandosi gli impegni che poi “depennava” uno per uno.

Persona schietta, diceva quel che pensava, e se capitava un diverbio, ristabiliva presto il rapporto.

Capace di relazioni personali profonde, il suo voler bene diventava facilmente amicizia che curava nel tempo. Anche ultimamente, pur diminuita nelle sue capacità intellettive ed espressive, vedendo una persona conosciuta non solo la salutava per nome, ma chiedeva di qualche familiare…

Benché il suo quotidiano fosse divenuto difficile a causa dell’età, Anna non si lamentava, anzi era pronta a rispondere “Benissimo” con un sorriso a chi le domandava come stava.

Oltre alla famiglia saveriana, Anna amava molto la sua famiglia di origine e con fede aveva retto a tanti distacchi: la morte della sorella, del fratello, dei cognati, del nipote Pierluigi. Era molto affezionata all’unico nipote rimasto, Maurizio, oggi qui con noi, e alla sua famiglia.

Anna aveva una fede tenace ed essenziale; era fedele alla vita comunitaria e alla preghiera.

Grazie, Anna, per il bene che ci hai voluto e che hai seminato nella tua vita. Prega per noi che continuiamo il cammino e per tutte le persone che, là dove sei passata, ti ricordano con affetto e gratitudine.

Riposa in pace.