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Giuliana Picci

Missionarie di Maria
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15 Junho 2023

Giovedì 15 giugno 2023, verso le ore 10.00, è deceduta in Casa Madre a Parma, la nostra sorella Giuliana Picci. Aveva 87 anni, essendo nata il 12 marzo 1936 a Quartu S. Elena, in provincia di Cagliari.

Giuliana è nata e cresciuta in una famiglia molto numerosa e profondamente cristiana, ultima di nove figli, di cui tre consacrati al Signore. Il primogenito Giovanni è il primo a farsi missionario saveriano; lo seguiranno Ersilia e Giuliana.

I Missionari erano di casa nella famiglia Picci che, negli anni 50, li aveva ospitati mentre iniziavano una presenza in Sardegna. Giuliana ed Ersilia, nel 1952, avevano conosciuto anche Madre Celestina Bottego in un suo viaggio in Sardegna, durante il quale si era fermata a casa loro. Scriveva Giuliana alcuni anni dopo: “La Madre ci parlava della missione, dei Missionari, e, naturalmente, anche di ciò che le stava a cuore: la nascente Congregazione delle Missionarie di Maria, Saveriane. Prima che la Madre ripartisse, le avevo espresso il mio desiderio di diventare missionaria e così pure mia sorella Ersilia”.

L’anno successivo Giuliana ed Ersilia entrano insieme nella nostra famiglia, a San Lazzaro – Parma, accompagnate da papà Stefano. È il 17 ottobre 1953: Ersilia ha 30 anni, Giuliana soltanto 17.

Durante il primo anno di formazione, Giuliana prende la licenza media. Il 2 luglio 1957, insieme ad Ersilia, emette la professione missionario-religiosa.

Dopo qualche mese, il 21 gennaio 1958, parte per il Paranà – Brasile. Per due anni è a Curitiba, nell’attività pastorale; poi a Londrina per sette anni, come addetta alla Scuola materna e nella pastorale parrocchiale. Il 2 luglio 1963 emette la professione perpetua a Jaguapitã.

In agosto 1967, subisce un primo intervento all’occhio destro, a Londrina, per glaucoma. Rientrata in dicembre in Italia, l’anno successivo subirà un secondo intervento a Parma.

In settembre del 1968 ritorna in Brasile, nella comunità di Apucarana come insegnante alla scuola materna, poi nella comunità del Noviziato a Curitiba. È anche segretaria della Conferenza dei Religiosi di Curitiba. Nel 1973 rientra in Italia per cure e avvicendamento.

Presta il suo servizio al Quartiere Gallaratese a Milano (74-78), poi a Ceggia (78-85). Nel 1985, dopo un breve periodo di aggiornamento a Roma, insieme ad altre due sorelle dà inizio alla nostra presenza ad Oristano. Vi rimane cinque anni, operando attivamente nella nuova parrocchia: visite alle famiglie, in particolare agli ammalati; accompagnamento del gruppo liturgico; preparazione al battesimo; gruppi di riflessione sulla Parola di Dio nelle case. Facile nelle relazioni, capace di sintonia con le persone, Giuliana si fa voler bene e crea rapporti cordiali e profondi.

Nel 1989, le viene affidata una nuova assegnazione. È lei stessa a raccontare: “Era il 23 maggio, già notte inoltrata e squilla il telefono. Era una chiamata da Parma. Mi veniva chiesto un «Eccomi!», lasciare la Sardegna per andare in un’altra piccola comunità presente in Puglia e, precisamente, ad Ostuni, la cosiddetta “Città bianca”. […] Ho avuto un momento di perplessità… poi ho pensato alla nostra Madre Celestina che aveva detto il suo «SÌ» proprio il 24 maggio. Come avrei potuto celebrare la festa del «SÌ», se avessi fatto resistenza alla volontà di Dio?”

Nello stesso anno il fratello, p. Giovanni, rientra dal Giappone per motivi di salute. Giuliana gli è vicina nei suoi ultimi mesi di vita. Su invito dei Missionari Saveriani, in febbraio 1990, si reca in Giappone, per due settimane, per partecipare alle celebrazioni in suffragio del fratello.

Dopo tre anni a Ostuni nell’attività pastorale e come direttrice di comunità, nel 1993 Giuliana viene trasferita a Roma presso la Direzione generale dei Missionari Saveriani. Presta servizio in portineria e come direttrice di comunità fino al 1998, anno in cui ritorna a Oristano. Per quattro anni è impegnata nell’attività pastorale in parrocchia; è anche direttrice di comunità.

Dopo i “Tre mesi” di Tavernerio, in gennaio 2012 viene assegnata alla comunità di Ceggia. Vi resta nove anni, prestando vari servizi nella Casa di Riposo. Appena può, fa visita alle famiglie. Le forze calano progressivamente; il problema agli occhi si aggrava, rendendola instabile nei movimenti. La morte della sorella Ersilia (settembre 2017) la segna profondamente. Resta comunque sempre accogliente, sempre servizievole per quanto le è possibile.

Le sue condizioni di salute peggiorano e in luglio 2021 viene trasferita in Casa Madre a Parma. Con docilità e nel silenzio si lascia assistere dalle sorelle e dal personale esterno.

Giuliana era una donna di fede, che viveva con generosità in un quotidiano non sempre facile, per la salute che la limitava. Era fine, delicata, accogliente, capace di ascolto e di empatia. Instaurava facilmente delle amicizie che coltivava con fedeltà e che rimanevano nel tempo. A Oristano e a Ceggia tante persone la ricordano ancora.

Era anche forte, determinata e così ha vissuto il suo problema di salute agli occhi, che non le ha mai impedito di donarsi con generosità e serenità. Ha amato la sua famiglia, la sua Sardegna, il suo Brasile di cui parlava con entusiasmo e passione.

Nel 2013, alla fine di una testimonianza, Giuliana scriveva: “Ho imparato a lasciarmi “condurre”:

“Io so in chi ho posto la mia speranza, perciò mi abbandono alla Tua fedeltà”. “Canterò per sempre l’amore del Signore, Dio fedele!”

Grazie, Giuliana, per la tua testimonianza e per il bene che lascia il tuo ricordo. Ora canti per sempre l’amore del Signore! Prega per noi, ancora in cammino verso la meta. 

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