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Luisa Ravanetti ci ha lasciato

Missionarie di Maria
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29 Setembro 2022

Mercoledì 28 settembre 2022, verso le ore 20.30, presso la Casa di Cura Città di Parma è morta la nostra sorella Luisa Ravanetti; aveva 83 anni. Era stata ricoverata lunedì 19 settembre per accertamenti, ma le sue condizioni si sono aggravate rapidamente e - quasi sorprendendoci - Luisa se n’è andata, con discrezione e in silenzio.

Era nata il 13 luglio 1939 a S. Lazzaro - Parma, dove viveva con la sua famiglia: è ancora vivo per molte di noi il ricordo dei suoi genitori. Anche la sua amata sorella Laura, che ricordiamo in questo difficile periodo di malattia insieme alla sua famiglia, ha sempre avuto un posto speciale nel cuore di Luisa.

Nella sua adolescenza, affascinata da Gesù - così raccontava a una sorella - aveva deciso di donare tutta la sua vita a Lui. Il 25 ottobre 1959 iniziava il suo cammino formativo nella nostra Famiglia: a Parma prima, a Posillipo in seguito e poi di nuovo a Parma dove, il 2 luglio 1963, emetteva la prima professione e nel 1969 la professione perpetua.

In vista della destinazione alla missione, nel 1963 Luisa frequenta a Parma il corso di infermiera professionale e poi quello di ostetrica. Dopo un anno di servizio in Casa Madre come vicedirettrice, è a Parigi per lo studio della lingua francese e poi ad Anversa per il corso di medicina tropicale.

Il 17 settembre 1969 parte per la missione del Burundi e dopo lo studio della lingua kirundi, inizia il suo servizio come ostetrica.

Nell’autunno del 1972, a Parma, si celebra il II Capitolo generale: vi partecipa come delegata e viene eletta Vicaria generale. Sei anni dopo è eletta Direttrice generale, riconfermata per un altro sessennio fino al 1990.

Tale responsabilità è stata portata avanti da Luisa con spirito di fede, con molta umiltà, dedizione e impegno. Luisa ha amato molto la nostra Famiglia missionaria, in obbedienza alle direttive del magistero della Chiesa e aperta ad accogliere i valori indicati dai nostri Fondatori, con i quali ha vissuto e che ha accompagnato con amore filiale e attenzione premurosa anche durante la loro malattia e la morte.

La sua era una presenza autorevole, che infondeva rispetto e fiducia. La saggezza e il consiglio, così come la rettitudine erano virtù che la caratterizzavano. Era attenta alle sorelle, le ascoltava volentieri favorendo il dialogo e il discernimento, cercando insieme il bene per perseguirlo con decisione e fermezza.

Terminato il suo servizio nella Direzione generale, dopo un periodo sabbatico e di riposo, è destinata alla R.D. del Congo (allora Zaire). Parte in novembre del 1991; vi rimane per più di dieci anni lavorando come infermiera e ostetrica in diverse comunità della Delegazione: Uvira, Luvungi, Mbobero.

Rientra in Italia in aprile 2004 ed è assegnata alla comunità di Casa Madre come infermiera per le sorelle ammalate. Nel cambio di servizi che ha vissuto, Luisa ci ha dato una grande testimonianza di distacco e di disponibilità nel mettersi a disposizione della Famiglia.

Ha scritto un Padre saveriano: “Dopo il periodo della missione in R.D. del Congo, seguito alla fine del suo mandato di Direttrice dell’Istituto, la ritrovai a San Lazzaro impegnata nel servizio delle sorelle anziane e malate e in quel nuovo servizio mi colpì la sua serenità e insieme il suo impegno amorevole: un esempio per tutti e tutte”.

Spiccavano in Luisa la competenza professionale, la sua determinazione, la precisione nei servizi che svolgeva… anche troppo, a volte! Poteva apparire irremovibile, esigente ma in fondo era premurosa, attenta, soprattutto verso le sorelle ammalate.luisacoll_2.jpg

Era una persona sobria, sia perché si accontentava e viveva di poco ma soprattutto perché cercava e guardava diritto all’essenziale, senza distrazioni. Le sue giornate erano scandite dalla preghiera, dal servizio in comunità, da un giusto riposo, senza però risparmiarsi o tirarsi indietro, quando c’era bisogno.

Nel 2017 Luisa va nella comunità di Ceggia per svolgere, nella Casa di Riposo, il servizio di infermiera. Cominciano, però, ad accentuarsi alcuni disturbi di salute, soprattutto una fragilità ossea che le provocherà diverse fratture, che la costringeranno al riposo e all’immobilità. Lo scorso anno, a inizio novembre, ritorna in Casa Madre e questa volta è lei l’ammalata che ha bisogno di ricevere attenzioni e cure. Le sue condizioni di salute si fanno più precarie, il ricovero doveva essere solo per accertamenti e invece Luisa ci ha lasciate.

Amatissima Luisa - con questa parola carica di affetto, con la quale iniziavi le lettere che scrivevi - desideriamo ascoltare alcuni pensieri scritti di tuo pugno nel 2017, che hai lasciato per noi e che accogliamo con cuore grato e riconoscente.

“Ringrazio il Signore per la sua Misericordia infinita. Lo ringrazio con tutta me stessa per il suo amore misericordioso. Nella mia vita ho ricevuto tanti gesti di bontà e di misericordia dai miei genitori, da mia sorella, dalle sorelle della mia amata Famiglia missionaria, da molte persone che ho incontrato nel mio cammino su questa terra. Sono molto grata al Signore per il tanto bene ricevuto! (…)

Anche il mio funerale diventi un momento di evangelizzazione, far conoscere quanto Dio Padre ci ama e ci abbraccia con la sua salvezza. (…) Grazie di tutto!

Perdono per la mia fragilità e debolezza sorelle carissime e amatissime del Signore. Sono contenta di morire nel Signore, questo è un grande dono!”.

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