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M.Rosaria Garau

Missionarie di Maria
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18 Junho 2022

Nel ricordo di Maria Rosaria Garau

Sabato 18 giugno 2022 verso le ore 14. 30, nella nostra Casa Madre a Parma, si è spenta serenamente la nostra sorella Maria Rosaria Garau, dopo anni di malattia e di sofferenza. Aveva 82 anni.

Maria Rosaria nasce a Sassari il 7 maggio 1940. Con il fratello minore Pier Luigi, al quale era molto affezionata, restano presto orfani della mamma.

Entra a far parte della nostra Famiglia missionaria il 20 ottobre 1961 ed emette la professione religiosa il 2 luglio 1965. Viene assegnata alla comunità di Posillipo – NA dove, per tre anni, svolge un servizio infermieristico.

Dopo la preparazione in Fisio-chinesi terapia (1969-71) a Padova, e in Leprologia a Fontilles (Spagna), il 2 luglio 1971, a Parma, emette la professione perpetua. Per tre anni presta poi nuovamente un servizio infermieristico a Posillipo –NA.

Destinata alla Repubblica Democratica del Congo (allora Zaire), nel 1974 va a Parigi per lo studio della lingua francese. Il 28 ottobre 1975 parte per lo Zaire. Dopo lo studio della lingua swaili a Uvira e uno stage a Goma, viene assegnata alla missione di Kamituga dove per tre anni (1976-79) dirige il Centro per Handicappati, iniziato con l’aiuto di due gruppi di Ferrara. Scriveva: “Lo scopo del Centro non è solo la riabilitazione fisica dell’handicappato, ma anche il suo inserimento nella società. Per questo lo seguiamo anche dal punto di vista familiare, sociale… Con gli handicappati cerchiamo di stabilire un rapporto personale… Tra noi e coloro che sono ospitati al Centro vogliamo che si crei un clima di famiglia. Per questo passo con loro la maggior parte della mia giornata, anche quando non svolgo un lavoro medico vero e proprio… Per me questi tre anni sono stati un’esperienza meravigliosa”.

Per motivi di salute e per l’assistenza al papà, nel 1979 rientra in Italia. Nel gennaio 1984 viene ridestinata allo Zaire e assegnata alla comunità del noviziato di Bukavu. L’anno successivo rientra nuovamente in Italia, per motivi di salute, a Ceggia prima, poi in Casa Madre.

Dal 1988 appartiene alla Delegazione dell’Italia. E’ assegnata alla comunità di Oristano, dove svolge un’intensa attività in parrocchia e come Responsabile dell’Ufficio catechetico diocesano. Nonostante la salute fragile, con determinazione si prepara e porta avanti le attività. Coinvolgendo alcuni laici, favorisce anche l’inizio di una scuola di italiano per immigrati. Per nove anni è Direttrice di comunità. Parma e Milano sono le altre comunità in cui svolge vari servizi. Per tre anni è Consigliera di Delegazione (1989-1992).

Nel 2000 viene incaricata di seguire a tempo pieno il gruppo dei Laici legati alla nostra Famiglia, allora denominati “Amici delle Missionarie di Maria”. Maria Rosaria si dona con generosità e passione, come è nel suo stile, a questo servizio, stabilendo rapporti profondi e personali con i vari membri. Non risparmia fatiche, in viaggi anche lunghi, per seguire i gruppi, in particolare quello più lontano di Locorotondo – BA. Sorella e amica, nel rispetto dei passi di ciascuno, accompagna e fa scoprire gradualmente, e amare-accogliere, quella che è l’espressione specifica, laicale, dello stesso carisma missionario, nello spirito di “Famiglia allargata” voluto dai Fondatori.

Maria Rosaria aveva dei modi raffinati, signorili. Era generosa e attiva, sensibile e gioiosa, capace di ascoltare, confortare e stare vicino a chi era in difficoltà. “A fare il bene non si sbaglia mai”, “La Provvidenza c’è”: erano frasi che ripeteva spesso e che davano coraggio e fiducia.

Maria Rosaria soffriva di osteomalacia. La sua maggiore fragilità ossea, nel corso degli anni, le provocò varie fratture. Nel 2015 iniziò per lei un periodo di intense cure, interventi chirurgici, riabilitazione: era sempre più bisognosa di assistenza. Nonostante questo, Maria Rosaria è rimasta serena, accogliente verso gli altri e desiderosa di essere lei stessa accolta e compresa, senza tante parole.

Cara Maria Rosaria, durante la tua lunga e faticosa ascesa di questi ultimi tempi, nella tua lingua sarda, hai invocato tante volte la Madonna: “Mamma del mio cuore”. Ora, vicino a lei, riposa in pace.

Libera dal dolore e dai legami terreni, puoi finalmente ritornare in missione, come era tuo desiderio. Prega per il tuo amato Congo e ricorda anche noi.

Grazie di tutto.

Parma, 21 giugno 2022