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Vittoria

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08 Julho 2019

Vittoria Oricchio nasce il 28 ottobre 1924 a Vallo della Lucania-SA da una famiglia modesta, profondamente cristiana. Oltre a Vittoria un’altra figlia si consacrerà nella vita religiosa.

Vittoria entra nella nostra Famiglia a 26 anni, a Posillipo-NA, insieme alla sua amica Bianca Puglia. Il 2 luglio 1955, emette la prima professione; nella sua domanda di ammissione così si esprime: “Sono venuta nella vita religiosa solo per cercarvi il Buon Dio, per santificarmi, operando per la Sua Gloria e per la salvezza delle anime”. Chiede alla Madre di pregare per lei “perché possa fedelmente perseverare con amore”, e di continuare ad aiutarla a raggiungere la meta attraverso la correzione e lo sprone. Vittoria ha amato molto la Madre. Le piaceva ricordare come la Madre la chiamava: “la mia fedele”.

Molto brava in cucina, Vittoria svolge con umile e generosa dedizione questo servizio per gran parte della sua vita: a Posillipo, in Casa Madre all’Istituto dei Missionari Saveriani a Parma e infine a Ceggia, dove rimane poi, come addetta alla Casa di riposo. Malgrado la sordità e i dolori articolari, ci tiene molto a partecipare ai momenti comunitari di preghiera e di condivisione. Non le piace isolarsi. Fa compagnia agli ospiti della Casa di riposo, gioca a carte con loro, coltiva qualche amicizia.

La preghiera è uno dei capisaldi della sua vita spirituale. Nel rapporto con il Signore trova l’aiuto per vedere il bene e accettare gli aspetti meno gradevoli della vita, anche comunitaria. Fondamentali per lei sono l’Eucaristia e la preghiera del Rosario, cinque al giorno: per la Chiesa e i Sacerdoti, le Superiore, le vocazioni, le persone che si raccomandano alla sua preghiera, per i defunti.

Vittoria esprimeva spesso la sua gratitudine al Signore per il dono della vita e della vocazione. Diceva di recente a una sorella: “Sono contenta della mia vita. Non è stato sempre facile, ma il Signore mi ha sempre dato la sua forza. Io ringrazio il Signore per ogni giorno della mia vita. Amare il Signore è la cosa più importante. Non mi hanno mandata in missione. La Madre mi diceva: E’ missione anche qui. Lei si fidava molto di me; non ero istruita, ma in pratica sapevo fare tante cose… Lei mi ha insegnato a tacere, fare il bene e pregare. Sono tranquilla, in attesa della morte. Ogni sera ringrazio il Signore, anche della salute. Mi ha lasciato amarlo come lui vuole fino alla fine.”

L’11 giugno scorso, Vittoria viene ricoverata all’ospedale di San Donà di Piave per un’iniziale gangrena della gamba destra. Il 15 giugno viene trasferita a Parma. Dopo alcuni giorni di assistenza in Casa madre, viene ricoverata all’Ospedale Maggiore. Dopo vari tentennamenti, i medici si decidono per l’amputazione dell’arto. L’intervento riesce bene, ma subentrano delle complicazioni polmonari. Vittoria decede alle 6.30 dell’8 luglio all’età di 94 anni.

Vittoria era una sorella buona. Ha dato tutta la sua vita al Signore svolgendo con semplicità, fedeltà e passione servizi umili e faticosi. Non se ne è lamentata; non si è sentita per questo meno missionaria. Era contenta di far felici le sorelle e anche gli Ospiti della Casa di riposo con i suoi piatti prelibati, in particolare la pizza di cui andava fiera.

Diceva di recente a una sorella: “Io ce l’ho messa tutta per amare il Signore. Alla sera l’ultimo pensiero è per lui. Ricordami nella preghiera in questi ultimi giorni che mi dà da vivere, perché mi aiuti ad accettare la sua volontà”.

Grazie, Vittoria, per l’esempio che ci hai dato.

Dal Paradiso continua a pregare per la nostra Famiglia missionaria che hai amato tanto e per la tua famiglia naturale, per tua sorella Iolanda e i tuoi nipoti che oggi si uniscono spiritualmente a noi in questa Celebrazione.

Riposa in pace.