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Lucia Pulici

Missionarie di Maria
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07 Setembro 2014

Lucia Pulici, di Desio, avrebbe compiuto 75 anni l’8 settembre, il giorno dopo il suo assassinio., avvenuto a Kamenge nel pomeriggio del 7 settembre 2014

Sesta di sette figli, era entrata fra le Saveriane a 21 anni.

“Dopo aver sentito il suo amore personale per me, giunto fino alla croce – raccontò l’anno scorso - mi è sembrato che la risposta più adatta fosse la consacrazione e che il luogo dove viverla fosse la vita missionaria.”

Nel 1970, Lucia raggiunse il Brasile, dove rimase una decina d’anni lavorando come ostetrica e nell’animazione pastorale. Nell’ottobre 1982, fu mandata in Congo. Scriverà nel 2002:

“Mi ci è voluto un notevole sforzo di volontà per imparare la lingua e inserirmi nella nuova realtà…. Sofferenze e difficoltà mi hanno legata maggiormente a quel popolo. Sono entrati in me e io in loro”.

Nell’est della Repubblica Democratica del Congo, Lucia continuò il suo servizio di ostetrica a Uvira e poi a Nakiliza, dove rimase fino al luglio 1996. Fu molto amata dalla gente, specialmente dalle mamme. Passò anche un momento difficile, che evocò commentando il tema della Giornata della pace 2002 “Senza perdono non c’è pace”:

“Dopo pochi mesi di presenza, ho subito un interrogatorio ingiustificato di quattro ore da parte delle autorità locali. Ho sofferto tantissimo, ma se sono riuscita a liberarmi interiormente… è anche perché ho visto molte persone sfruttate vivere senza odio. La pace è l’atteggiamento del povero che non pretende niente, che ringrazia della briciola ricevuta e non dice nulla della montagna di sofferenza che porta dentro… Non si vive nella pace senza ricevere e offrire perdono”.

La guerra del 1996 in Congo la colse in Italia. Tornando in Congo a fine 2001, mentre ancora infuriava la guerra successiva, scrisse:

“Quando mi è stato comunicato che potevo ripartire, ho provato un senso di pace, di serenità: sentivo che era come un ritorno a casa, tra la mia gente, là dove ho sempre desiderato consumare la mia vita”.

Svolse il suo servizio a Luvungi e dal 2005 lo continuò a Mbobero, presso Bukavu. Nel 2007, fu inviata a Kamenge, dove, a parte qualche rientro per riposo, rimase fino alla morte.

“Vivo una presenza di prossimità con la gente… - scrisse nel 2008 -. Missione per me ora è anche accettare la mia debolezza e fragilità; imparo ad abbandonarmi giorno per giorno al mio Signore, con gli occhi fissi su Gesù crocifisso.”

Lucia era una persona ricca di sentimenti, capace di amicizie profonde, amava stare in compagnia, conversava e rideva di cuore. Amava molto il suo lavoro di ostetrica. Nel 2001 scriveva:

“Per la mia vita non temo. Ho già avvisato: se muoio, lasciatemi là. Ho sempre desiderato morire in Africa per risorgere il giorno ultimo col popolo africano, il popolo al quale il Signore mi ha mandata. Ho più paura del mio limite… Da un po’ di tempo sto chiedendo un dono al Signore: vorrei tanto imparare ad amare, a entrare nella mentalità del povero… Occorre, per dono di Spirito Santo, che io faccia esperienza della mia povertà interiore, allora sarò in grado di capire i poveri ai quali andrò incontro”

Lucia era una persona contemplativa. Diceva l’anno scorso:

“Sono sempre stata attirata da una vita di preghiera, di silenzio, adesso però essa si è intensificata. L’amore di Gesù mi ha fatto crescere nella comunione con lui, nella ricerca appassionata di lui. Mi sembra nella mia vita di aver appassionatamente cercato Gesù”.