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Lucia B.

Missionarie di Maria
1708
05 Mai 2020

Domenica mattina, 3 maggio 2020, alle ore 9.15, il Signore ha chiamato a sé la nostra sorella Artemisia Bolognesi, da tutte conosciuta come Lucia. Aveva 79 anni.

Nata a Villa Massenzatico (RE) il 13 dicembre 1940, da papà Leo e mamma Maria, Lucia è la primogenita di sei figli: quattro fratelli e due sorelle. Da giovane si è molto impegnata tra le fila dell’Azione Cattolica, fino a diventarne una dirigente. Suo desiderio fin dall’adolescenza era di partire per la missione e così all’età di 22 anni è entrata tra le Missionarie di Maria a Parma.maranhão_Brazil_153.JPG

Dopo un anno di postulato a Napoli nella clinica saveriana di Posillipo e il noviziato a Parma, Lucia emette i primi voti nel 1966 ed è assegnata al servizio della cucina presso i Missionari Saveriani all’ISME di Parma. Trascorre quindi un anno a Roma per terminare le scuole medie e poi a Milano frequenta l’Istituto Magistrale.

Nel 1972 fa la professione perpetua e rimane in Casa Madre a Parma prima come autista e poi come vicemaestra in noviziato per un anno. Nel 1976 riceve la sua destinazione per il Parà-Brasile. Così commenta in una testimonianza: “Perché parto? … inizialmente pensavo che avrei aiutato, insegnato. Ora no; o meglio, sì, c’è bisogno di aiuto, ma il motivo per cui parto è un altro… Questo solo credo dovrebbe essere il compito del missionario, il mio compito: continuare ad annunciare le parole del Padre e vivere come visse Gesù; essere una di loro che cammina con loro. Lo Spirito del Padre e del Figlio sia con me, perché da sola non varrebbe la pena di andare così lontano”.

Nel Parà, svolge lavoro di pastorale nella Diocesi di Abaetetuba nella comunità della città e poi in quella di Acará. Nel 1983 è trasferita al sud del Brasile e a Curitiba (Paraná) è responsabile delle postulanti fino al 1986, servizio che ricoprirà anche dal 1991 al 1993. Dal 1985 al 1988 è anche vicedelegata.

Con l’erezione della nuova Regione del Brasile sud negli anni 1989-1991 viene eletta vicedirettrice regionale (dall’88 al 91); lavora nell’ambito dell’animazione missionario-vocazionale nella Diocesi di Londrina e in particolare nella comunità di Centenario do Sul.

Nel 1993 è ridestinata all’Italia e dopo un periodo sabbatico a Roma al Regina Mundi, rimane in Casa Madre a Parma fino al 2005, prestando vari servizi: aiuto economa, autista, consigliera di comunità, animazione missionario-vocazionale.

Lucia è sempre stata una grande lavoratrice; in silenzio e con tenacia portava avanti tanti compiti. Così scrive nel 1998: “È stato chiesto come ci si sente ad essere missionari in Italia. Sono tornata da circa cinque anni, per un periodo di avvicendamento. Anche a me, come penso succeda un po' a tutti, non è stato facile adattarmi alla nuova realtà, dopo vari anni di missione in Brasile Nord e Sud. Dovevo impegnarmi in servizi interni e all'inizio fu forte la nostalgia della missione. Oltre che la soddisfazione di sentirmi in missione mi pareva mi mancasse anche una motivazione missionaria concreta… ho dovuto ricredermi. C'è in questa nostra Chiesa italiana una necessità urgente di inserire la dimensione missionaria nella pastorale ordinaria, come dice la Redemptoris missio, e a questo soprattutto siamo chiamati a collaborare… il missionario che torna ha il dovere di raccontare il cammino di evangelizzazione che fanno altre Chiese locali giovani, di fronte alla Parola di Dio”.

NP1070931.jpgel 2005 è ridestinata al Pará, dapprima a Cabanagem, poi alla comunità di Belém. Nel 2008 fa parte del gruppo di sorelle che iniziano la nuova comunità a Serrano do Maranhão.

Ricopre anche diversi incarichi di responsabilità: come direttrice di comunità, vicedelegata e, dal 2009 al 2015, come Delegata generale. A fine 2016 rientra a Parma per cure.

Lucia non amava mettersi in vista. Buona, attenta, sapeva farsi vicina alle sorelle e alla gente con semplicità. La stessa semplicità con cui godeva dei doni del Signore, in particolare della vocazione, come traspare da una breve testimonianza scritta prima di ripartire per la missione e che sintetizza la sua vita.

“Alla vigilia della mia partenza per l’Amazzonia (Brasile), a chi mi chiede perché ritorno dopo dieci anni di permanenza in Italia, mi viene spontaneo rispondere con le parole che Gesù diceva agli Apostoli: ‘Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’ (Mt 10,8). È quasi per me un bisogno istintivo dire a tutti la mia riconoscenza verso Dio per i tanti doni che mi ha fatto. Prima di tutto il dono della vita, che mi permette di lodarlo e servirlo nei miei fratelli. Il dono di un papà e di una mamma che si sono voluti bene e hanno trasmesso ai loro sei figli i veri valori da vivere. Il dono di una comunità cristiana, cui continuo ad essere riconoscente, dove è maturata la mia vocazione di consacrazione a Dio per il suo Regno. Il dono poi di aver incontrato una congregazione missionaria che mi ha permesso di realizzare il mio sogno missionario. Ho trascorso in Brasile diciassette anni; il resto del mio tempo l’ho passato qui in Italia, ma con la stessa gioia e lo stesso spirito missionario che avevo là, perché la formazione ricevuta e l’esperienza vissuta mi hanno fatto sentire missionaria anche nella nostra bellissima Chiesa italiana, in particolare in quella di Reggio Emilia prima, e di Parma dopo, dove è presente una coscienza e una dimensione missionaria sempre più in crescita.

Come non essere riconoscente al Signore che ha abbellito questa sua Chiesa di ansia missionaria, di voglia di mostrare la paternità di Dio, di farci sentire in Gesù tutti fratelli e sorelle? Il Regno di Dio è presente tra noi ed è per tutti. I cristiani non sono dei privilegiati, ma persone chiamate ad annunciare e testimoniare come i profeti, nell'umiltà, nella povertà, nel servizio e nella misericordia, perché, come dice la liturgia, si compia il disegno del Padre: fare di Cristo il cuore del mondo. È impossibile tenere per sé i doni ricevuti.

A Te, Padre, va la mia lode e il mio grazie commosso per le tue opere meravigliose”.

Anche noi Lucia diciamo grazie al Padre per il dono che sei stata per la nostra Famiglia e per la missione! Riposa in pace!

Foto nel testo: lucia nel Maranhào