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Ragazzi e Parola: un incontro stupefacente

Laura Littamè, mmx
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01 Ottobre 2016

Quest’estate, a Salerno e a Cava dei Tirreni, i campi di lavoro di circa una settimana che abbiamo organizzato con i giovanissimi hanno avuto come tema, in sintonia con l’anno giubilare: “Missione Misericordia”. Fra questi ragazzi e ragazze, alcuni venivano da un percorso di fede, altri si affacciavano ogni tanto alla porta della comunità, altri ancora vivevano come unica esperienza di “chiesa” la vita al campo.

La giornata prevedeva: un momento di preghiera, un incontro di formazione, la raccolta nelle case di indumenti, il cui ricavato va a beneficio di una missione, il pranzo condiviso, giochi, laboratori, e alla sera un momento di preghiera e la cena fraterna con tutta la comunità.

I personaggi biblici che ci hanno accompagnato a partire dal secondo giorno sono stati: Matteo chiamato al banco delle tasse, la donna sorpresa in adulterio, l’audace Zaccheo che si fa spazio fra la folla per vedere Gesù dall’alto di un albero….

Dopo aver introdotto la “lectio divina”, ci dividiamo in piccoli gruppi per facilitare la comprensione del testo, far sentire la vicinanza dei personaggi e perché tutti possano partecipare e condividere.

In questo momento di condivisione, assisto a ciò che lo Spirito Santo compie nei ragazzi: “Vorrei avere il coraggio di Zaccheo! Oggi le critiche ci bloccano…: pur di essere accettati da un gruppo ci uniformiamo al parere comune e così muore il bello e il buono che sta fiorendo in noi”. “Cosa non farei per vedere Gesù, oggi!”. “Non pensavo che la parola di Dio potesse parlare alla mia vita… raggiungermi nel vissuto di ogni giorno….!”. ”Come può essere che una Parola scritta in tempi così lontani possa avere qualcosa da dire a me oggi…?” “Matteo, Zaccheo, la peccatrice siamo ciascuno di noi…., in altri momenti siamo scribi e farisei capaci solo di criticare e di condannare…!” “Gesù, l’unico che non giudica nessuno!” “Matteo, la peccatrice, Zaccheo, hanno potuto ricominciare perché raggiunti dalla Misericordia infinita di Gesù”.

Tra il detto e il non detto, colgo in loro emozione, stupore, meraviglia per il fatto che la parola di Dio parli alla loro vita, faccia emozionare come emoziona un affetto, un’amicizia, una relazione profonda…. Davvero, come ha scritto il Papa, “la Parola ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere” (EG 22).

Arrivano alla mia mente le parole del salmo 118: “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino…”. Ricordo i due discepoli di Emmaus, che si dicevano: “Non ci ardeva il cuore in petto lungo il cammino, mentre conversava con noi e ci spiegava le Scritture…?”.

Assieme a questi ragazzi concludo la mia preghiera esprimendo a Dio l’urgente necessità di testimoni della Parola, che facciano incontrare tanti con Gesù, Parola fatta carne che diventa per noi possibilità, audacia, coraggio e desiderio di ricominciare, sempre.