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Portare molto frutto

Laura Littamè
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10 Novembre 2018

“Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me porta molto frutto”.

Il capitolo 15 de Vangelo di Giovanni ha fatto da scenario alla veglia missionaria celebrata nella concattedrale di Cava de’ Tirreni, lo scorso 19 ottobre. Parola di Dio, gesti, segni, simboli, testimonianze e partecipazione ci hanno aiutato a consapevolizzarci sull’impegno che ciascun battezzato ha con il Vangelo, con la gioia del Vangelo, per dirla con Papa Francesco. Corale è stata la preparazione di questa celebrazione: giovani, catechiste, animatori missionari, ognuno ha dato il meglio di sé secondo le capacità.

foglie

 

Abbiamo così saggiato che già si stava portando frutto.  L’arcivescovo Orazio Soricelli, che ha presieduto la celebrazione, prendendo spunto dal messaggio di papa Francesco, ci ha ricordato che la vita è una missione, essa acquista pienezza e senso quando viene vissuta alla luce della Parola, rimanendo uniti alla fonte della vita che è Cristo Gesù.

Le due testimonianze missionarie ci hanno aiutato ad aprire una finestra sul mondo. Momento importante è stato il mandato ai catechisti e agli animatori missionari, che con gioia hanno rinnovato la loro disponibilità a servizio del Vangelo, nella loro realtà parrocchiale. Alcuni gesti ci hanno aiutato a dire il nostro sì: collocare una foglia alla vite per dire il desiderio di rimanere uniti a Cristo, ricevere un grappolo segno e frutto di questa unione. Ora, essi diventano per ciascuno di noi gioia e desiderio di portare frutto.