Una gioia nuova!
Celebriamo con questa domenica il coronamento dell’evento pasquale, già implicito in quell’evento, perché il dono dello Spirito è il frutto della passione, morte e resurrezione di Gesù, lo scopo del suo venire, la sua eredità. Pensiamo a volte che il mondo manchi di mezzi materiali: ma Gesù non ce ne ha lasciato.
Pensiamo che manchi di organizzazione: ma Gesù non ci ha dato istruzioni al riguardo. Pensiamo che manchi di forza coercitiva: ma Gesù non l’ha usata e non ci ha detto di usarla.
Lui sapeva di cosa il mondo aveva bisogno. Non si possono fare flebo a un morto. Il mondo aveva bisogno di un soffio vitale, di una ricreazione. Aveva bisogno di un antivirus che scacciasse la radice di tutti i mali: il vivere per se stessi. Aveva bisogno di gioia nuova, della forza immane del perdono, della dinamite che scardinasse nei cuori tutti i muri di separazione. Aveva bisogno di una speranza di vita nuova, più forte della morte.
Gesù lo sapeva e sapeva anche che col suo ultimo soffio avrebbe consegnato questo Spirito. Un difensore, dagli attacchi del male, un rivelatore di una verità che la nostra intelligenza non riesce a scalfire e in cui ci si può solo lasciare portare da lui, progressivamente. Uno Spirito che crea la Chiesa e insieme libero e universale come la salvezza portata da Gesù. Uno Spirito che stupisce parlando e agendo spesso nei più piccoli.
È lo Spirito che dà leggerezza al mondo, gioia alle giornate anche quando sembrano ripetitive, è lui che scintilla nel sorriso dei bambini e nel coraggio dei profeti. È lui che ci fa arrivare tutta l’efficacia della salvezza operata da Gesù; è lui il collante tra Lui e noi, tra il Padre e noi, e tra tutti noi.
Togliamo lo Spirito e il mondo non sarà che tenebra, durezza, guadagno, sfruttamento, corsa ai primi posti, emarginazione di tanti… È questo il mondo che ci appare spesso nell’informazione. Ma a chi guarda con gli occhi dello Spirito, appare uno straordinario mondo nuovo in crescita, una roccia già sgrossata nella quale lo Spirito a poco a poco scolpisce il volto del Figlio, Gesù Cristo. Forse, il ritorno di Gesù sarà il compimento di questa emersione.
Domenica di Pentecoste, 20 maggio 2017 - Letture: At 2,1-11; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27; 16,12-15.