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Pur senza averlo visto

Teresina Caffi mmx
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02 Aprile 2018

II Domenica di Pasqua

Le ultime parole di Gesù ai discepoli riuniti prima della passione, nel quarto Vangelo, avevano anticipato quella pace che il Signore risorto offre loro mostrandosi vivo. Allora, i discepoli avevano detto di avere finalmente capito e di credere che era uscito da Dio (Gv 16,30).

Lucidamente Gesù aveva annunciato invece che presto si sarebbero dispersi ciascuno per conto suo: “…e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me…” (16,32-33).

Con una finezza che solo l’amore poteva suggerire, Gesù aveva voluto anticipatamente offrire loro il suo perdono e la sua pace, perché non fossero divorati dal tormento. E ora, risorto, non recrimina e ripete: “Pace a voi!”.

Il primo giorno della nuova creazione comincia con un perdono, neanche esplicitato, ma compreso in quella pace che i discepoli sono chiamati ora a offrire al mondo in nome del Padre che ha mandato il Figlio, di Gesù che ora li invia, dello Spirito che renderà efficace la loro azione e le loro parole. Mandati a diffondere pace nel perdono dei peccati, perché essi stessi nati da quella pace e da quel perdono.

Se si potesse parlare di brutta figura, essa non manca neanche in questa occasione. Tommaso non si fida né di quello che Gesù aveva annunciato circa la sua resurrezione, né della testimonianza dei suoi compagni e delle donne. Deve vedere, deve toccare. Anche alla sua debolezza Gesù va incontro, provocando finalmente la sua dichiarazione di fede.

E provocando la beatitudine che riguarda noi, i venuti dopo. Quelli che non hanno visto, toccato, ascoltato il Maestro. Quelli a cui non è mai apparso neanche in sogno. Niente rimpianti. Eravamo già nel pensiero di Gesù, con un’infinita tenerezza. Perché lui sa che siamo Tommaso e si commuove al pensiero che gente nata per vedere, sentire, toccare possa credere in lui senza vederlo. “Voi lo amate, pur senza averlo visto - scrive Pietro – e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa…” (1Pt 1,8) .