Nella solitudine del deserto
Prima domenica di Quaresima
La stringatezza di Marco nel racconto della tentazione di Gesù contrasta con il più lungo racconto di Matteo e Luca. Proprio perché è così essenziale, ogni sua parola va osservata da vicino.
Il battesimo, la parola del Padre: “Tu sei il Figlio mio, l’amato…” (1,11) non solo ha lasciato stupiti e pensosi i circostanti, ma ha dato a Gesù la conferma della sua identità e della sua missione.
Tra il conoscerla e lo sceglierla fino alle fibre profonde dell’essere passano questi quaranta giorni. Un orecchio familiare alla Bibbia riconosce il ricorrere di questa cifra e quindi la sua simbolicità. Detto in breve, quaranta è “tutto il tempo necessario per”. Nel deserto, quarant’anni furono il tempo necessario per la purificazione del popolo d’Israele perché potesse entrare nella Terra. Quaranta giorni fu il tempo necessario a Elia per disporsi all’incontro con Dio. Quaranta giorni simbolizzeranno in Luca tutto il tempo necessario ai discepoli per essere certi della resurrezione del Signore e ricordare le sue parole.
Nella solitudine del deserto, come spesso mirabilmente hanno messo in luce certi cineasti, Gesù ha avuto davanti agli occhi la sua vita, la volontà del Padre e le scelte allettanti e apparentemente più efficaci che non potevano non attrarlo come uomo. Ha scelto, al termine di una lotta la cui tensione resterà lungo tutto il suo ministero e si acuirà in prossimità della sua morte, esito della sua fedeltà al Padre. Ha scelto di essere servo fino in fondo, ed ecco che le bestie feroci non lo aggrediscono e il cielo lo serve. È il vero nuovo Adamo.
Possiamo solo contemplare in silenzio quest’uomo, uomo come noi al punto di essere tentato, e desiderare di seguirlo nella sua scelta di totale obbedienza. Quando siamo lucidi, sappiamo che la ragione è la sua, ma poi siamo aggrediti da tante sirene e disperdiamo il più prezioso dei tesori, la nostra vita. In questo inizio di Quaresima, possiamo fare a noi stessi il dono di un tempo di silenzio, entrare nel deserto e affrontare la scelta fondamentale della nostra vita. Dalle prime pagine della Bibbia risuona per noi la domanda del Signore: “Dove sei?”. Gesù è la con la forza del suo sì, per sostenere la nostra ondeggiante volontà.
A questo passo iniziale ci invita il Papa nel suo Messaggio per il tempo di Quaresima, “segno sacramentale della nostra conversione, che annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita”.