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“Dov’è colui che è nato?”

Teresina Caffi mmx
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06 Gennaio 2018

Davanti a Gesù da poco nato l’umanità si divide. C’è Erode, preoccupato del suo potere e allarmato dal titolo che ha appena udito dai magi: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?”.

C’è il gruppo degli intellettuali, esperti di Sacra Scrittura, che hanno pronta la risposta, estratta dal laboratorio dei loro cervelli: “A Betlemme di Giudea”, secondo le parole dell’antico profeta. 

E c’è il gruppo dei magi, gente straniera, ignorante delle Scritture. Sono loro che lo cercano per onorarlo e lo trovano, complice una stella che misteriosamente li orienta.

A conclusione delle feste natalizie, in qualche modo anche noi siamo passati accanto a colui che è nato. Forse con l’irritazione e l’allarme di Erode, non per quel bimbo nato duemila anni fa, ma per quelli in cui lui continua a ripresentarsi. Per questo popolo di forestieri che scombina i bei Natali di una volta in cui tutto era luce, poesia e allegria. Cosa vengono a fare? E non prenderanno forse un giorno il potere da noi? Anche l’indifferenza può uccidere.

Potremmo anche appartenere al popolo dei teologi, che disquisiscono, spiegano tutto e dalle loro cattedre non sbagliano una virgola e dicono perfino agli altri come dovrebbero fare, ma non rinunciano ai loro privilegi e non muovono un dito.

Oppure possiamo unirci al gruppo dei magi che hanno rivelato al popolo d’Israele la sua identità di culla del Salvatore, perché venisse offerto al mondo. L’hanno onorato con misteriosi doni che già preludevano alla sua vita totalmente donata a Dio per il mondo. Non avevano privilegi da difendere e hanno potuto accoglierlo. Non da mendicante, ma da re. Hanno visto in un bambino, nato da sfollato, un re, il re.

Sarebbe bello cominciare l’anno unendosi al loro piccolo gruppo di pellegrini. Andare da Gesù senza precomprensioni né difese. Accoglierlo non come una minaccia, ma come una novità portatrice di promesse. Stupirci che Dio abbia potuto farsi così piccolo e imparare a riconoscerne le tracce in tutte le piccolezze. Avvicinare i poveri non con avanzi di cibo e di vestiti usati, ma con il rispetto dovuto a loro e a quel Re. Sarebbe davvero un anno NUOVO.

6 gennaio 2018. Epifania