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Messaggeri di Dio

Nakata Nobuko Assunta
1208
01 Gennaio 2004

Da molto tempo sono impegnata nell’educazione dell’infanzia.

Dopo la prima professione, mentre ancora studiavo per ottenere il diploma da’ insegnante, collaboravo all’educazione dei bambini nella nostra scuola materna da Izumi, dove sono rimasta per dieci anni.

Sono poi passata alle scuole materne che i padri Saveriani dirigono nella diocesi di Osaka, dove da circa vent’anni sono occupata

Come è passato in fretta il tempo! E quanti momenti importanti si sono impressi nel mio cuore, mentre parlavo ai bambini di Dio e dell’amore che Gesù ci ha dimostrato! 

Fin dall’antichità noi giapponesi, attraverso la religiosità shintoista, sentiamo la presenza dello spirito in tutte le cose, per cui davanti ad esse ci viene spontaneo inchinarci a mani giunte in atteggiamento di preghiera. I bambini, che solitamente ancora non conoscono gl’insegnamenti del Buddismo e dello Shintoismo, accolgono facilmente l’idea di Dio e credono davvero alla sua esistenza.

Certo quest'atteggiamento religioso non è ancora l’atto di fede dei cristiani, né può essere ancora scelta cosciente di uno stile di vita. Tante volte, però, ho sperimentato che nel cuore semplice dei bambini si rivela il cuore stesso di Dio. Più volte le loro parole mi hanno offerto possibilità di riflettere e d’imparare. Mi hanno fatto pensare spesso alle parole di Gesù: “Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”.

Nella parabola del ricco, questi chiede ad Abramo di mandare qualcuno dai suoi fratelli per esortarli alla conversione. Gli viene però detto che se i fratelli non ascoltano i Profeti, non si convertiranno neppure davanti a un morto che risuscita.

Noi siamo nella stessa situazione e i bambini sono come un messaggio che Dio c'invia. Se siamo attenti ad accoglierlo, ci sentiremo spronati di volta in volta a chiederci scusa, a perdonarci, a volerci bene.

In tutti i luoghi dove i bambini possono crescere in un ambiente normale, anche gli adulti si sentiranno rinnovare interiormente per la loro presenza innocente. Certo gli adulti e la società possono influire negativamente sullo sviluppo di un bambino e per questo ci prendiamo cura di lui, tenendo il nostro cuore aperto e attento.

Penso con pena ai milioni di bambini soli che soffrono nel mondo. Sono consapevole che il mio raggio d’azione come missionaria qui in Giappone è limitato, ma sento in me sempre vivo il desiderio di continuare ad annunciare ai piccoli l’amore di Gesù e prego che anche da adulti conservino in cuore la certezza di essere amati da Dio.