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Miracoli di condivisione

Delia Guadagnini
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01 Novembre 2006

Prima di ritornare in Congo Delia Guadagnini ha lasciato un messaggio alla sua comunità di Predazzo (Tn), commentando il Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

L’uomo di tutti i tempi ha fame di pane, di giustizia, di libertà, di riconciliazione, di Vangelo.

E Gesù è accanto a quest’uomo, a queste folle, a ciascuno di noi. Prende i nostri pani e i nostri pesci, perché diventino cibo per tanti altri.

L’umanità che aspetta di essere sfamata comincia a casa mia, nella mia famiglia, nel mio quartiere, nel mio paese e si allarga ai confini della terra. 

Ho vissuto in questi anni con il popolo congolese il lungo e duro cammino di rimettersi in piedi, dopo guerre assurde, e non ancora concluse, che lasciano conseguenze a tutti i livelli; eppure anche lì, come qui, ho visto tante volte il miracolo della condivisione e del dono.

- È l’esempio di Marie che ha saputo perdonare ai militari, che, in una notte di gioco e di scommesse, l’hanno violentata. Essa ha accolto con amore la creatura che ora porta in grembo. Marie c’insegna oggi a vivere una delle pagine più difficili del Vangelo: quella del perdono.

- È l’esempio di Elisa, poliomielitica, mamma di otto figli, che ne inventa una ogni giorno per riuscire a sfamarli e con la sua tenacia sta aiutando il marito ad uscire dal tunnel dell’alcool e della droga. Ella c'insegna oggi a inventare di continuo gesti d’amore.

- È l’esempio di Fiston, un ragazzo adolescente, caduto qualche anno fa da un albero e rimasto paralizzato alle gambe. Ha ricevuto quest'anno la Cresima e, come dono per la sua festa, mi ha chiesto di poter diventare catechista per insegnare ad altri bambini l'amore di Gesù...

- È ancora l’esempio di Jean Marie, ammalato di distrofia muscolare con dolori atroci, che è morto offrendo le sue sofferenze per la pace in Congo. Jean Marie ci suggerisce di offrire ciò che stiamo vivendo per la pace nel mondo.

- Ed è anche l’esempio della piccola comunità cristiana di Nshanga che per cinque mesi ha accolto quattro fratellini, permettendo alla mamma di assistere Barume, il figlio maggiore, che è dovuto rimanere molto tempo in ospedale per un grosso intervento chirurgico che lo rimetterà in piedi.

Questo piccolo gruppo di cristiani ci parla di accoglienza comunitaria.

Gesti semplici, perle di Vangelo, possibili anche a noi. Ciò che siamo e che abbiamo, come doni di natura e di grazia, siamo chiamati a metterli in circolo, affinché la nostra terra diventi più abitabile e l’umanità più felice.

Riparto per la R.D. del Congo. A Mbobero, forte del vostro quotidiano ricordo di preghiera, continuerò a regalare la mia vita anche a nome vostro.