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Tu mi hai sedotto

Maria de Jesus Da Silva Santos
1072
20 Giugno 2006

Maria de Jesus, paraense (Brasile nord) racconta

Il dono gratuito di Dio e la libertà responsabile dell’uomo formano l’anello indispensabile per realizzare quell’ineffabile dialogo che sta alla base d'ogni storia vocazionale.
Il Signore mi ha chiamato per stare con Lui e inviarmi ai fratelli.

Già nell’adolescenza m’aveva dato segni chiari di questa vocazione, ma io cercavo di resistere.
Egli chiama a sé chi vuole (cfr Mc 3,13) e si serve dei mezzi più insignificanti, umanamente parlando, per mostrarci il progetto che ha su di noi.

Anche con me ha agito così, servendosi di tante piccole circostanze per condurmi quasi per mano a fare la sua volontà.Un giorno un’amica mi mostrò il depliant di una congregazione religiosa e mi invitò a scrivere con lei a quelle suore per chiedere che cosa dovevamo fare per diventare come loro.

La cosa mi entusiasmò e immediatamente abbiamo scritto. Quando arrivò la risposta, la mia amica aveva già cambiato idea. Io, invece, per un po’ ho continuato la corrispondenza, ma poi ho desistito. 

In questa e in altre situazioni con certezza era la mano di Dio che mi conduceva verso il progetto che Egli aveva su di me.
“Mi hai sedotto, Signore, ed io mi sono lasciata sedurre, mi hai dato forza e hai prevalso”.
(Ger 20,7)

Egli mi ha resa anzitutto sensibile e attenta ai bisogni degli adolescenti in parrocchia, spingendomi a donarmi sempre di più, a dare un senso più profondo alla mia vita.
Dopo un periodo di discernimento vocazionale con le missionarie saveriane, che mi aiutò ad approfondire la mia esperienza con Dio e a cercare di capire che cosa Egli voleva da me, sono partita il 24 gennaio 2001 per la comunità di formazione di Curitiba (Brasile sud).

Nonostante il sofferto distacco dalla famiglia, dagli amici, dall’apostolato parrocchiale e dalla mia terra per affrontare ambiente, cultura e clima diversi, a Curitiba ho trascorso cinque anni molto belli di ricerca della volontà di Dio, di crescita umana e spirituale; mi sono sentita condotta da Lui.

Nella convivenza con “il diverso”, con le altre, mi sono arricchita di nuovi valori ed ho scoperto la bellezza della vita fraterna. Il vivere insieme in fraternità non è un sogno impossibile, ma diventa realtà quando facciamo esperienza dell’amore di Dio, che ci fa uscire da noi stessi, dal nostro piccolo mondo e ci fa accogliere l’altro in pienezza, così com'è, nei suoi limiti e nelle sue ricchezze.

Il 2 febbraio di quest’anno è stato il grande giorno del “Sì”. Ho avuto la gioia di consacrarmi al Signore tra le Missionarie di Maria. Con le sorelle e i padri saveriani, assieme alla comunità parrocchiale, era presente anche la mia mamma, che ha affrontato per la prima volta un viaggio di quasi 4.000 Km per essermi vicina in un momento tanto importante della mia vita.

“Dio ha compiuto grandi cose in me”. La sua grazia mi accompagna ogni giorno, m'illumina, mi da’ la voglia di crescere nel suo amore, perché donandomi a Cristo possa abbracciare il suo progetto di vita piena per tutta l’umanità.

Gli chiedo di poter essere un segno della sua Onnipotenza e Misericordia ovunque e per sempre.