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Da Cava dei Tirreni

Adriana Marsili mmx
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19 Febbraio 2018

Da due anni ormai sono a Cava dei Tirreni - SA – per una presenza ed un servizio di Animazione Missionaria in questa Diocesi di Amalfi – Cava. La vicinanza anche geografica con i Missionari Saveriani ci permette di cooperare con essi nella Diocesi di Salerno.

Io sono incaricata dell’Ufficio Missionario a Cava, dell’accompagnamento dei Laici dei Missionari Saveriani a Salerno, e del gruppo di Laici delle Missionarie di Maria, a Locorotondo. Con la comunità parrocchiale del Duomo alla quale direi solo geograficamente apparteniamo, condivido l’incontro di comunità del venerdì sera e il Coro parrocchiale.

Ma il mio servizio prende corpo in Incontri di formazione mensili e frequenti contatti personali con gli Animatori  missionari della zona di Cava, i quali, a loro volta, mi spianano la strada per contatti personali, visite ad ammalati, rosari in strada con adulti e giovani, incontri con bambini e ragazzi delle varie classi del catechismo, o con i genitori.

Stessa cosa avviene con i Laici dei Missionari Saveriani che incontro mensilmente, i quali mi invitano nelle parrocchie che li vede impegnati, o nella scuola in cui insegnano, per condividere testimonianze o Lectio sulla Parola di Dio nei tempi forti dell’anno. Spesso ho condiviso con loro la gioia di partecipare a: giornate – celebrazioni, convegni diocesani dei quali sono spesso i principali artefici e organizzatori: la Festa dei Popoli, il Pranzo Multietnico in occasione della Giornata Mondiale dei Migranti e Rifugiati, l’Inaugurazione della Mostra Interculturale, la Celebrazione in occasione della cessione della Chiesa di S. Andrea, da parte del Vescovo di Salerno alla Comunità Ucraina; l’agape fraterna con gli ospiti della Casa della Misericordia (SA) : Detenuti prossimi al termine della loro pena, al fine di favorirne il graduale reinserimento nella società e nel mondo del lavoro: tutte magnifiche occasioni di incontri multietnici. E’ un dono per me il partecipare attivamente alla loro Convivenza estiva … dove i figli assorbono lo spirito missionario saveriano

Da poco sono stata accolta, quale referente del gruppo, dai Laici delle Missionarie di Maria a Locorotondo. Due visite prolungate sono bastate a farmi capire di quale vivace creatività missionaria sono dotati – vero dono dello Spirito.

Il sufficiente radicamento nella parrocchia del Duomo a Cava, mi permette di stabilire relazioni fraterne regolari – se non fosse per le mie frequenti assenze – con tutte le categorie di persone, di condividere situazioni particolari attraverso i Centri di ascolto, incontri spontanei di Coppie in questa o quella casa … Il contatto con la Caritas parrocchiale e diocesana, l’amicizia con membri dell’UNITALSI mi hanno portato a “toccare la carne di Cristo” vulnerabile in malati e sofferenti a Cava, o nelle Case di riposo, o nella Prigione di Fuorni (SA). E la gioia evidente di ritrovarci – da persone che si conoscono e si amano - alla Messa domenicale per cantare insieme, ci rende un po' meno spettatori o consumatori di quel Sacrificio d’amore che si ripete sull’altare.

Ogni contatto dentro o fuori Cava vedo che diventa come una porta aperta a successivi incontri, così a Roma o Napoli.

Come definire, quindi, la pastorale in cui sono impegnata? …  di ascolto, di vicinanza, di condivisione … di risposta sicuramente: a una ricerca, un bisogno - anche mio, di non isolarmi, perché da soli non si cresce ed è la tristezza. Che se poi un papà: con una figlia liceale e una all’università, dice rivolgendosi a me: “Ecco mia madre!” o, “Questa è la nostra mamma” – bé,  confesso che alla mia età non mi dispiace affatto. E se la mia preghiera è davvero molto popolata, questo non mi disturba, anzi!    Niente di speciale.  Ma con Lui tutto diventa speciale. E vedo come una macchia d’olio che si espande …

Nella foto: Adriana (prima da sinistra) a Locorotondo con un gruppo dei nostri Laici.