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Rami di uno stesso albero

Patrizia Muraro
3016
22 Aprile 2013

I “Laici delle missionarie di Maria Saveriane” sono una realtà presente in Italia e in diversi Paesi ove siamo. Da Milano, il racconto di Patrizia.

 In quest’anno della fede, ringraziamo il Signore per l’intuito preconciliare dei nostri Fondatori che hanno capito e valorizzato i laici, chiamati, dice il Concilio, “a rendere operosa la Chiesa in quei luoghi dove essa non può diventare sale della terra se non per mezzo loro” (LG 33).

Quanta gioia nel sapere che siamo stati voluti fin dalla nascita della congregazione, come “un ramo dello stesso albero”, nella piena valorizzazione della nostra dignità di laici. Insieme alla congregazione, infatti, padre Giacomo Spagnolo dette vita a un gruppo di laiche chiamate a condividere lo stesso carisma missionario, nello spirito della “Famiglia allargata”, per attuare il motto: “Tutti i mezzi e tutte le forze per la missione”.

Attraverso fasi diverse, questo gruppo arrivò a configurarsi come “Amici delle Missionarie di Maria”. Nel corso degli anni, noi “Amici” abbiamo approfondito il carisma dei nostri Fondatori attraverso incontri formativi promossi dalle Sorelle.

Nel 2006 abbiamo sentito la necessità di un’assemblea nazionale annuale che riunisse tutti noi, laici italiani, con le Sorelle che accompagnano i vari gruppi, per verificare il cammino fatto e rafforzare la comunione con la convivenza fraterna. Questi incontri ci hanno incoraggiato e rafforzato nell’identità saveriana.

“Se guardi con l’occhio, la mente e il cuore di Gesù, non puoi non incontrare Lui stesso nei fratelli e così lo Spirito ti immerge nella carità”, ha scritto padre Giacomo Spagnolo. È davvero bello ritrovarci ogni anno, condividere fra noi e portare davanti al Signore gioie e fatiche di essere missionari là dove il Signore ci chiama, prendendoci un po’ di tempo, sapendo che è Lui che ci convoca a “stare un po’ in disparte”, per comprendere, attraverso la sua Parola, ciò che, in questo momento della nostra vita, Egli ci chiede.

Da una di queste assemblee annuali è scaturita l’esigenza di modificare il nostro nome da “Amici” a “Laici delle missionarie di Maria Saveriane”. Ci sembra che quest’ultimo nome esprima meglio il fatto che ci sentiamo anche noi chiamati in prima persona a “partire” per testimoniare il Vangelo, non importa se in un paese sperduto dell’Africa o nella grande Milano, perché la novità di vita in Cristo è buona novella per l’uomo e la donna di tutti i tempi e luoghi.

Un altro passo importante è stato la stesura di una bozza di Statuto.

Siamo diventati sempre più consapevoli che il Signore ci ha chiamati a questa particolare vocazione missionaria, per essere, come scrive padre Giacomo, “strumenti della Sua Onnipotenza per diffondere la Sua Misericordia” ai fratelli che ci pone accanto nella nostra vita personale, sociale e comunitaria, “perché tutti possano con noi e per mezzo di noi attingere ai doni gratuiti di Dio”.

Siamo oggi presenti a Parma, Milano, Ceggia, Locorotondo e in Sardegna. I nostri incontri, sia di zona che assembleari, diventano “la fontana” dove tutti ci abbeveriamo per placare la nostra sete e ripartire rinfrancati a portare quest’acqua viva ai fratelli e sorelle che ciascuno di noi trova sulla strada della sua vita, là dove il Signore lo invia.