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Incontrarsi per trasformare. Echi di un Convegno

Licha Santiesteban, mmx
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24 Gennaio 2018

Dal 18 al 21 gennaio 2018 si è realizzata a Tavernerio la XI Settimana Culturale dei Missionari Saveriani. È stata una esperienza bella ma molto sfidante per il nostro tempo, in particolare per noi missionarie e missionari che abbiamo consacrato la vita all’annunzio del Vangelo ad altre culture.

Cosa vuol dire adesso evangelizzare qui in Europa, dove si vive una situazione di migrazione molto forte? Di fatto il tema principale della Settimana è stato: “Missione e dialogo interculturale. L’Europa: un cantiere di ospitalità interculturale?”

Dalle riflessioni fatte in questi giorni, si è compreso meglio che, come afferma il documento finale: “Non si dà presenza missionaria in Italia senza aprirsi all’incontro con i migranti qui arrivati da varie terre. Non è possibile ignorare coloro che siamo stati felici di raggiungere nei loro Paesi per condividere con loro la vita e la buona notizia del vangelo. Oggi, spesso per ingiuste politiche nazionali e internazionali, sono fra noi: di diversa cultura, lingua, etnia, religione…”

Il percorso di questi giorni ha seguito la metodologia del vedere, giudicare e agire. Con le tematiche presentate, i relatori hanno scosso i nostri schemi mentali. Nei lavori di gruppo abbiamo approfondito gli aspetto essenziali degli interventi. Gli animatori hanno aiutato l’assemblea a far emergere degli orientamenti.

Nel vedere sono stati toccati i seguenti temi: “Cultura e culture nella società multiculturale”; “Culture e transculture, comunicazione massmediale e reti digitali”; “Il contributo dell’incontro tra religioni all’interculturalità”.

Nel momento del giudicare siamo entrati nella parte biblico-teologica: “Mio padre era un Arameo errante. Esperienze di dialogo interculturale nella Bibbia”; poi abbiamo riflettuto su “La Chiesa e le minoranze: un test evangelico interculturale tra localismi e razzismi mai sopiti”.

Nel momento del giudicare abbiamo ascoltato esperienze interculturali e interreligiose. Per esempio, nella parrocchia di don Giusto Della Valle, a Como, si vive una pastorale ecumenica, interreligiosa e interculturale. Dopo averlo ascoltato, siamo rimasti cosi incuriositi che, alla sera, siamo andati a toccar con mano questa realtà. Ci ha sorpresi la solidarietà, il rispetto e la fraternità tra le persone di diversa origine e fede che frequentano la parrocchia. Questo ci ha spinti a pensare che veramente è possibile creare la civiltà dell’amore in una situazione così complessa e difficile da gestire e accompagnare come la società multiculturale.

Queste conferenze sono rimaste nel canale di YouTube dei Missionari Saveriani, per chi volesse approfondire questi temi per vivere al meglio il processo di interculturalità in cui siamo tutti immersi.

Ho capito che, per realizzare la missione qui, occorre veramente entrare prima di tutto in un processo di conversione mentale, che tocchi i nostri immaginari contaminati di tanti stereotipi e pregiudizi riguardo al differente a noi. Occorre un lavoro personale di conversione. Finisco con questo pensiero di W. Kaiser: “La trasformazione del mondo inizia con la trasformazione della nostra mente, e il rinnovamento della nostra mente inizia con la trasformazione delle immagini che introduciamo dentro: le immagini che attacchiamo nei nostri muri e che portiamo dentro ai nostri cuori.”

Licha Santiesteban, mmx