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Il messaggio per il Festival di mons. Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia

Licha Santiesteban
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25 Settembre 2017

La chiesa di Brescia apre le porte con gioia al Festival della Missione. Ci prepariamo ad accogliere i missionari, le missionarie, i delegati dei centri missionari delle diocesi italiane e soprattutto i giovani che si sono dati appuntamento nella nostra città.

La proposta del Festival diviene occasione provvidenziale di incontro e ogni incontro vero porta con sé il tratto inconfondibile della gioia. Abbiamo tutti bisogno di gioia, della gioia vera che riempie il cuore, che non lo illude ma lo consola. Il nostro incontro avverrà all’insegna del Vangelo, vera fonte della gioia che viene dall’alto, manifestazione tangibile del mistero d’amore di Dio. Alla gioia dei fratelli che si trovano insieme nel nome di Cristo si aggiungerà la gioia di sentirsi inviati a dare testimonianza, contribuendo a fare della Chiesa – come dice il Concilio Vaticano II – “il segno e lo strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano” (LG 1).
La proposta ricca e multiforme che compone il programma del Festival della Missione vorrebbe esprimere un dinamismo tipico della “Chiesa in uscita”, cui costantemente ci invita il magistero di papa Francesco: una Chiesa, cioè, capace di andare incontro all’umanità senza paura di osare, senza escludere ma anzi privilegiando le periferie geografiche ed esistenziali. Il Vangelo è potenza di vita che si irradia e il suo frutto consiste proprio in questa diffusione del bene che mantiene viva la speranza.
“Il bene – leggiamo in Evangelii Gaudium – tende sempre a comunicarsi. Ogni esperienza autentica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggiore sensibilità davanti alle necessità degli altri. Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa” (EG 9).Al cuore della vita della Chiesa c’è l’Eucaristia: è la fonte necessaria, indispensabile, ineludibile perché ogni azione ecclesiale sia feconda e creativa. A questa fonte occorre costantemente ritornare e da questa fonte ripartire. “Ogni volta che cerchiamo di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale” (EG 11).
Il Festival prova a percorrere queste “nuove strade”, cerca un “metodo creativo”, osa “altre forme di espressione”, ma lo fa a partire dall’Eucaristia, cuore palpitante del mistero di Cristo. La celebrazione liturgica del memoriale del Signore, che ci vedrà riuniti come popolo di Dio, costituirà infatti il momento culminante di ciascuno dei giorni che si vivranno insieme.
A questo importante appuntamento missionario la diocesi di Brescia si prepara anche facendo memoria dei suoi grandi missionari: San Daniele Comboni, il Beato Paolo VI, il Beato Giovanni Fausti, la Beata Irene Stefani, la Beata Maria Troncatti e di tanti altri figli e figlie di questa terra. Sono fratelli e sorelle nella fede che hanno illuminato il cammino della Chiesa bresciana e della Chiesa intera. Intercedano per noi, perché anche la nostra testimonianza porti sempre più frutto a beneficio del mondo.
A quanti parteciperanno a questo Festival della Missione un affettuoso benvenuto da parte dell’intera Chiesa bresciana e l’augurio sincero di giorni sereni e fruttosi. A tutti conceda il Signore di vivere un’esperienza di vera fraternità, di illuminato discernimento e di interiore consolazione, affinché lo slancio della missione diventi ancora più intenso. Volentieri invoco su tutti la benedizione Signore.

+ Pierantonio Tremolada